Riepilogo

Sir: principali notizie dall’Italia e dal mondo. Genova, un mese fa il crollo del Ponte Morandi. Coree: inaugurato “ufficio di collegamento” per dialogo

Crollo Ponte Morandi: Genova, oggi le commemorazioni della tragedia di un mese fa. Governo vara decreto “emergenze”

Ad un mese dal crollo del Ponte Morandi, Genova vivrà oggi una giornata segnata da diverse iniziative commemorative della tragedia nella quale persero la vita 43 persone. Alle 11.36, ora del crollo, commemorazione delle vittime a Ponte Morandi con il suono delle campane a lutto in tutte le Chiese e delle sirene delle navi e dei mezzi pubblici. Il capoluogo ligure si fermerà per un minuto di silenzio. Alle 17.30, poi, in piazza De Ferrari si svolgerà la commemorazione delle vittime, con racconti e testimonianze sul Ponte Morandi. Alle 19, in cattedrale, il vescovo ausiliare di Genova, mons. Anselmi, presiederà la messa di trigesima in memoria delle vittime. A Genova sarà presente anche il premier Conte che, incontrando i rappresentanti delle istituzioni locali, presenterà i contenuti del decreto legge “emergenze” varato “salvo intese” ieri sera dal Consiglio dei ministri con misure speciali per la città. Sono previsti contributi alle imprese e ai privati, agevolazioni fiscali, una zona franca urbana e la nomina di un commissario straordinario – per il quale non c’è ancora intesa sul nome – che si impegnerà a dare un nuovo ponte a Genova.

Migranti: oggi a Vienna il ministro Salvini incontra Seehofer e Avramopoulos. Nessun accordo Italia-Germania su respingimenti di migranti secondari

Non c’è accordo tra Italia e Germania sui respingimenti dei cosiddetti movimenti secondari dei richiedenti asilo. Oggi il ministro Salvini affronterà il tema nel corso dell’incontro che avrà col collega tedesco Horst Seehofer a Vienna, a margine della riunione dei ministri di Giustizia e Interno europei. Per il vicepremier italiano in programma anche un vertice con il commissario Ue per le migrazioni, Dīmītrīs Avramopoulos, che si aspetta un “colloquio franco e cordiale” con Salvini nella convinzione che nessun Paese dell’Unione può risolvere da solo la questione dei migranti.

Stati Uniti: decine di esplosioni di gas nel Massachusetts. Edifici in fiamme, feriti e un morto. Intanto l’uragano Florence si avvicina alla costa est

Potrebbe essere stato un problema di pressurizzazione nelle condutture del gas metano a causare una serie di esplosioni con successivi incendi in tre città del Massachusetts, negli Stati Uniti. Almeno 70 gli episodi segnalati, che hanno causato la morte di una persona mentre altre 16 sono rimaste ferite. Diversi anche gli edifici evacuati per precauzione. Intanto, continua la paura per l’uragano Florence benché abbia ancora potenza e sia stato declassato a categoria 1. Nonostante l’occhio del ciclone non abbia ancora toccato terra, nel South Carolina così come nel North Carolina si sono registrate le prime alluvioni e inondazioni, con oltre 100mila abitazioni e aziende rimaste senza corrente elettrica. Il presidente americano Trump ha esortato la popolazione a rispettate gli ordini di sgombero, che coinvolgono quasi 2 milioni di persone.

Coree: inaugurato “ufficio di collegamento” per dialogo Seul-Pyongyang

Nell’imminenza del vertice tra il presidente sudcoreano Moon Jae-in e il leader nordcoreano Kim Jong-un, in programma a Pyongyang dal 18 al 20 settembre, Corea del Nord e Corea del Sud hanno aperto un’“ufficio di collegamento”, compiendo così uno dei passi definiti nel summit tra leader del 27 aprile scorso. Nella nuova struttura, inaugurata oggi presso la città di confine di Kaesong, in enclave nordcoreana, vi lavoreranno 20 sudcoreani e fra i 15 e i 20 nordcoreani. L’apertura era prevista per agosto, ma il rallentamento dei dialoghi con Washington l’ha fatta slittare. L’obiettivo è quello di agevolare gli scambi trans-frontalieri sulla base degli accordi raggiunti dai leader dei due Paesi favorendo comunicazioni continue tra le parti al fine di scongiurare possibili tensioni.

Ilva: dopo Genova, Novi e Marghera anche Taranto dà il via libera all’accordo Arcelor-Mittal

Dopo il via libera dei lavoratori di Genova, Novi Ligure e Marghera, anche Taranto ha dato il via libera all’intesa sottoscritta lo scorso 6 settembre presso il ministero dello Sviluppo economico, tra le organizzazioni sindacali e Arcelor-Mittal. Dei 10.830 dipendenti chiamati ad esprimersi nel referendum nello stabilimento tarantino i votanti sono stati 6.866 (63,5%): favorevoli 6.452 (94,29%), contrari 392, astenuti 12. Accordo quindi approvato con una percentuale “bulgara” come successo per i lavoratori dello stabilimento Ilva di Cornigliano (Genova), 90,1% dei sì, e di Novi Ligure, 89,4% di voti favorevoli. Percentuale più bassa a Marghera (Venezia), dove i sì sono stati il 63%. A livello generale, l’accordo ha avuto è stato approvato con quasi il 93% dei consensi positivi.