Arte e museo
“Uno scrigno del passato diventa un laboratorio del futuro”. Con queste parole mons. Francesco Beschi, vescovo di Bergamo, ha presentato questa mattina l’accordo di partenariato stretto tra la diocesi, l’Università e la Fondazione Bernareggi. “La diocesi di Bergamo – spiega mons. Beschi – ha deciso di investire in questo dialogo con le nuove generazioni, come dimostra la collaborazione con l’Università attraverso un ‘accordo quadro’ che si articola in diverse proposte. Una sinergia tra la Chiesa, l’Università, le istituzioni pubbliche, le fondazioni, gli enti e i cittadini che auspico possa creare un volano di pensiero, un contagio di cultura di cui abbiamo tanto bisogno”.
Una sinergia, quella siglata quest’oggi a Bergamo, che si avvarrà di nuovi spazi. Verrà infatti ripensata l’Aula Picta della curia vescovile, che diverrà spazio per una proposta di percorso museale, riducendo in questo modo gli spazi dedicati agli uffici della curia. “Una scelta – sottolinea il vescovo – che va nella linea di un’apertura alla città, proprio con quello sguardo che ammirando l’arte del passato genera nuove prospettive per il presente e sogna vie di incontro per il futuro. Uno sguardo che genera incontro, lavoro in rete e dialogo fra generazioni”.
La Fondazione Adriano Bernareggi e l’Università di Bergamo, intendono sviluppare azioni e progetti comuni nell’ambito culturale, della formazione e della ricerca valorizzando gli spazi disponibili presso Palazzo Bassi Rathgeb in via Pignolo 76, che ospita la raccolta di opere del Museo diocesano e che potrà accogliere centri di studio e ricerca, spazi didattici, biblioteca e sale studio. La collaborazione permetterà di sviluppare sinergie al fine di rendere maggiormente fruibile il materiale museale, aprirlo ad un pubblico più ampio ed in particolare giovane come quello che frequenta l’università, fruire di alcuni spazi e della biblioteca specialistica presente presso il palazzo, realizzare in comune alcune iniziative in ambito culturale e artistico. Il rapporto che si andrà ad instaurare permetterà anche di potenziare l’attività di ricerca universitaria e di dare opportunità agli studenti di confrontarsi direttamente con le opere d’arte collocate nel palazzo.