Genova

Crollo ponte di Genova: card. Bagnasco su ricostruzione “in tempi brevi, sicuro, possibilmente genovese e bello, anzi spettacolare”

(da Poznan) Un ponte da ricostruire “in tempi brevi”, “in modo sicuro”, “possibilmente genovese” e “bello, anzi spettacolare”. Usa quattro aggettivi il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, per parlare oggi a un mese dal suo drammatico crollo, del Ponte sul fiume Polcevera a Genova e della sua ricostruzione. “Il ponte – dice il cardinale parlando da Poznan, dove è impegnato con i vescovi europei – non era soltanto un pezzo dell’autostrada ma una via cittadina, la via più rapida che collegava la città da una parte all’altra e che si è rivelata insicura e tragica. Questa arteria deve essere ricostruita in tempi brevi, anzi brevissimi, in modo assolutamente sicuro anche alla luce dei materiali, calcestruzzo e ferro, che sono stati usati 50 anni fa ma che non hanno resistito all’aumento enorme delle vibrazioni e delle sollecitazioni del traffico”. Il cardinale auspica anche un “ponte genovese”. “A Genova – spiega – ci sono una moltitudine concreta di aziende e soggetti che hanno una esperienza, una genialità, una perizia, una determinazione e una disponibilità a collaborare con il governo e con le altre realtà perché il ponte può essere fatto e sigillato da Genova stessa”. Ma l’arcivescovo sottolinea anche che “il ponte non è di Genova, ma è dell’Italia. Non dobbiamo dimenticare che Genova è stata per parecchi giorni sotto lo sguardo attonito del mondo intero. Questo sguardo di attenzione verso Genova è anche uno sguardo di attesa, per vedere cosa è capace di fare l’Italia. Le istituzioni si rendono conto anche di questa sfida che non è orgoglio nazionale o cittadino ma è innanzitutto il modo migliore, dopo la preghiera, per onorare le vittime e per essere vicini ai loro familiari, per mostrare la stima e l’apprezzamento che la nazione ha verso Genova”. L’ultimo aggettivo usato dall’arcivescovo è “bello”. Un ponte quindi “non solo sicuro, rapido e possibilmente genovese ma anche bello, vorrei dire spettacolare”, aggiunge Bagnasco, “proprio perché siamo capaci di fare questo in Italia e anche perché la bellezza aiuta lo spirito e incoraggia sempre a guardare il futuro”.