Tre giorni di spettacoli, conferenze, sport, musica e laboratori per la terza edizione del “Festival del creato” di Chieti, che da oggi fino a domenica metterà a fuoco “La via della bellezza”. Manifestazione nata da un’idea di p. Fabrizio De Lellis, che si è ispirato al più longevo “Festival Francescano” di Bologna, il festival nasce da un’iniziativa dell’ordine francescano secolare d’Abruzzo coadiuvata dai frati francescani delle obbedienze minori, cappuccini e minori conventuali, dalla gioventù francescana, dalla Consulta dei laici di Chieti e supportati dall’arcidiocesi di Chieti-Vasto e dal Comune di Chieti. Dopo aver affrontato nelle prime due edizioni i temi dell’ecologia integrale e delle relazioni, quest’anno pone al centro della riflessione la “bellezza”. Un concetto, quello della bellezza, che spesso viene banalizzato alla sola dimensione estetica e che invece occorre rivalutare come strumento di relazione e di “buone pratiche”, alla base dell’annuncio cristiano. La manifestazione vuole invitare a uscire nelle piazze, tra la gente, per annunciare il Vangelo e nuovi stili di vita; un modo per richiamare tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico e sociale, alla “custodia” della creazione, al rispetto della natura e della storia dell’uomo, alla bellezza del mondo che ci circonda. Tutti gli eventi in programma durante il Festival sono liberi e gratuiti e sono legati da un comune denominatore: la ricerca della bellezza come ricerca del “sommo bene” e della “somma giustizia”, alle origini del concetto di “bello”. Obiettivo: riscoprire l’apertura verso l’altro, costruire relazioni spesso sopite dentro di noi. “Come ribadito più volte dallo stesso papa Francesco – spiega p. Fabrizio De Lellis – gli uomini sono chiamati a custodire quella bellezza che cura gli uomini, a coltivare una scintilla di speranza e di fiducia lì dove le persone sembrano arrendersi all’indifferenza e alla bruttezza. Architetti e pittori, scultori e musicisti, cineasti e letterati, fotografi e poeti, artisti di ogni disciplina devono farla brillare soprattutto dove l’oscurità o il grigiore dominano la quotidianità; sono custodi, annunciatori e testimoni di speranza per l’umanità. La “Via della Bellezza”, titolo dell’edizione di quest’anno, richiama dunque non soltanto un concetto artistico ma soprattutto un aspetto interiore, quella bellezza legata all’amore e all’andare incontro all’altro”.