Crisi

Venezuela: si allarga l’emergenza migranti nel nord del Brasile e alla frontiera tra Ecuador e Perù, dove è stato dichiarato lo stato d’emergenza

Si allarga a vari Paesi sudamericani l’emergenza causata dall’aumento di venezuelani che fuggono dal loro Paese. Se ad essere maggiormente coinvolta continua a essere la Colombia (il recente decreto di regolarizzazione porta a 800mila i venezuelani liberi di risiedere attualmente nel Paese), il fenomeno acquista sempre maggiore rilevanza anche in Brasile. Nei primi sei mesi di quest’anno, più di 16mila venezuelani hanno chiesto di ottenere lo status di rifugiati nel Roraima (lo Stato più settentrionale del Brasile), secondo la polizia federale. Il numero è già superiore del 20% rispetto a quello registrato nell’intero 2017, quando erano state ricevute poco più di 13mila e 500 richieste. In dettaglio, tra gennaio e il 22 giugno di quest’anno, sono state ricevute 16.953 richieste di rifugio nello Stato del Roraima. Di questi, 16.523, pari al 97% del totale, sono venezuelani. Il resto proviene da Cuba (155), Haiti (139) o altri Paesi (133). Nei giorni scorsi la diocesi di Boa Vista e la Repam avevano emesso una nota invitando all’accoglienza ed evitando ogni disinformazione e violenza. Ma è emergenza anche in Ecuador e in Perù, Paesi che i venezuelani raggiungono dopo aver attraversato la Colombia. In particolare, come informa il Servizio gesuita ai migranti in Ecuador, ieri è stato dichiarato lo stato d’emergenza nelle province ecuadoriane di Carchi, Pichincha e El Oro, alla frontiera con il Perù. Un Comitato operativo si è installato a Rumichaca.