Giovani

Pellegrinaggi: Unitalsi Emilia Romagna, a Lourdes per essere “Insieme contro bullismo e cyberbullismo”

“Insieme contro il bullismo e il cyberbullismo”. Questo il messaggio speciale che l’Unitalsi Emilia Romagna intende promuovere con il tradizionale pellegrinaggio al santuario di Lourdes, in programma dal 22 al 28 agosto. Sono previsti oltre mille partecipanti, provenienti da diverse città della Regione che raggiungeranno il santuario mariano in treno e in aereo. In ciascuna delle celebrazioni in programma verranno ricordati giovani, uomini e donne vittime di bullismo e cyberbullismo. Ospite d’onore del pellegrinaggio sarà Marco Baruffaldi, che si metterà in viaggio con il papà Arnaldo. Marco è un ragazzo down che vive a Castel Franco Emilia ed è diventato una star del web per aver cantato il suo manifesto rap “Siamo diversi tra noi”, un inno contro il bullismo, che ha raccolto migliaia di visualizzazioni, con tanto di cd prodotto e venduto per raccogliere fondi a favore della disabilità. Marco, che è stato nominato “Messaggero di pace 2018″ da Funvic Club Unesco”, insieme a suo padre si sta impegnando moltissimo per aiutare i tanti (ormai) ragazzi vittime o coinvolti in atti di violenza e, l’Unitalsi Emilia Romagna ha deciso di essere loro accanto per aiutare i giovani a reagire e ad avere il coraggio di andare contro corrente. A guidare il pellegrinaggio saranno mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena e Nonantola, e mons. Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia.
Oltre 80 i giovani partecipanti da ogni parte della regione e tra loro anche un gruppo di seminaristi di Modena e un gruppo di Cesena in alternanza scuola lavoro. “Un pellegrinaggio speciale quello di quest’anno – spiega Anna Maria Barbolini, presidente dell’Unitalsi Emilia Romagna – perché vedrà coinvolta tutta la nostra Regione e sarà un’occasione importante non soltanto per celebrare l’anniversario delle apparizioni e della fondazione della nostra associazione, ma anche per ritrovarsi tutti insieme e percorrere fianco a fianco, con i tanti giovani presenti, una forte esperienza di formazione umana e spirituale. Quest’anno, inoltre, vogliamo offrire ai ragazzi, ai genitori e ai volontari dell’Unitalsi l’opportunità di riflettere su un malessere sociale sempre più fortemente diffuso: il bullismo”.