Mezzogiorno

Sud: Svimez, crescita troppo lenta per recuperare le emergenze sociali e si rischia una “grande frenata”

Nel 2017 il Prodotto interno lordo nelle Regioni meridionali ha proseguito la sua ripresa, crescendo dell’1,4% rispetto allo 0,8% del 2016. Un ritmo appena inferiore a quello delle Regioni del Centro-Nord (1,5%), ma troppo lento per recuperare le devastanti conseguenze della crisi. Lo afferma lo Svimez nelle anticipazioni del Rapporto 2018 presentate oggi a Roma. “Il ritmo di crescita – sottolinea lo Svimez – è del tutto insufficiente ad affrontare le emergenze sociali nell’area. Anche nella ripresa si allargano le disuguaglianze: aumenta l’occupazione, ma vi è una ridefinizione al ribasso della sua struttura e della sua qualità: i giovani sono tagliati fuori, aumentano le occupazioni a bassa qualifica e a bassa retribuzione, pertanto la crescita dei salari risulta frenata e non in grado di incidere su livelli di povertà crescenti, anche nelle famiglie in cui la persona di riferimento risulta occupata. Il divario nei servizi pubblici, la cittadinanza ‘limitata’ connessa alla mancata garanzia di livelli essenziali di prestazioni, incide sulla tenuta sociale dell’area e rappresenta il primo vincolo all’espansione del tessuto produttivo”.
Secondo le previsioni dello Svimez, con l’attuale situazione di incertezza e a politiche invariate (in attesa, quindi, della prossima legge di bilancio) nell’anno in corso il Pil del Sud dovrebbe crescere solo dell’1%, contro l’1,4% del Centro-Nord. Nel prossimo anno si rischia addirittura una “grande frenata”, con un aumento del Pil nel Mezzogiorno pari allo 0,7%: in pratica un sostanziale dimezzamento del tasso di sviluppo in appena due anni.