
“Gli idoli chiedono sangue”. Lo ha spiegato il Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi ha fatto notare che “in antichità si facevano sacrifici umani agli idoli, ma anche oggi: per la carriera – parlate con un arrampicatore – si sacrificano i figli, trascurandoli o semplicemente non generandoli”. Anche la bellezza, per Francesco, “chiede sacrifici umani”. “Quante ore davanti allo specchio!”, ha esclamato a braccio: “Qualche donna spende per truccarsi, e questa è anche un’idolatria. Non è cattivo truccarsi, ma normalmente, non per diventare una dea”. “La fama chiede l’immolazione di sé stessi, della propria innocenza e autenticità”, l’altra denuncia del Papa: “Il denaro ruba la vita e il piacere porta alla solitudine. Le strutture economiche sacrificano vite umane per utili maggiori”. “Pensiamo a tanta gente senza lavoro perché gli imprenditori di quell’impresa, di quella ditta, hanno risolto di congedare gente per guadagnare più soldi”, ha tuonato a braccio a proposito dell’“idolo dei soldi”. “Si vive nell’ipocrisia, facendo e dicendo quel che gli altri si aspettano, perché il dio della propria affermazione lo impone”, l’analisi dello scenario attuale: “E si rovinano vite, si distruggono famiglie e si abbandonano giovani in mano a modelli distruttivi, pur di aumentare il profitto. “Anche la droga è un idolo”, ha aggiunto a braccio Francesco: “Quanti giovani rovinano la salute, persino la vita, adorando quest’idolo della droga!”.