Anticipazioni Rapporto 2018

Economia: Svimez, Centro-Nord e Mezzogiorno crescono o arretrano insieme

Tra le Regioni centro-settentrionali e quelle meridionali c’è una stretta interdipendenza anche economica.“Centro-Nord e Mezzogiorno crescono o arretrano insieme”, sostiene lo Svimez nelle anticipazioni del Rapporto 2018 presentate oggi a Roma. La crescita del Sud – osserva lo Svimez – al di là della rilevanza dei fattori locali è fortemente influenzata dall’andamento dell’economia nazionale, e viceversa. La crescita del Centro-Nord, al di là della sua maggiore integrazione nei mercati internazionali, è altrettanto dipendente dagli andamenti del Mezzogiorno. Lo dimostra il fatto – sottolinea lo Svimez – che nel periodo 2000-2016 le due macro-aree hanno condiviso la stessa dinamica stagnante del Prodotto interno lordo pro capite: +1,1% in media annua. Basti pensare che, sempre in base ai calcoli della Svimez, 20 dei 50 miliardi circa di residuo fiscale trasferito alle regioni meridionali dal bilancio pubblico ritornano al Centro-Nord sotto forma di domanda di beni e servizi. Del resto la spesa pubblica corrente nelle regioni meridionali è diminuita del 7,1% tra 2008 e 2017, mentre è cresciuta dello 0,5% nel resto del Paese.
La questione cruciale è quella degli investimenti. La pur insufficiente ripresa del Sud è stata trainata dagli investimenti privati, che sono cresciuti anche lievemente più che al Centro-Nord (3,9% contro 3,7%). Gli investimenti pubblici, invece, sono fortemente diminuiti. Lo Svimez stima che, a legislazione invariata, il prossimo anno gli investimenti pubblici sarebbero inferiori di circa 4,5 miliardi di euro rispetto al picco più recente, quello del 2010. Se nel 2019, invece, fosse possibile recuperare per intero questo scarto, favorendo in misura maggiore gli investimenti infrastrutturali di cui il Sud ha grande bisogno, secondo lo Svimez ciò spingerebbe una crescita aggiuntiva di quasi un punto percentuale (+0,8%), per cui “il differenziale di crescita tra Centro-Nord e Mezzogiorno sarebbe completamente annullato, anzi, sarebbe il Sud a crescere di più, con beneficio per l’intero Paese”.