“Campi di mais distrutti, stalle scoperchiate, case danneggiate da trombe d’aria e grandine”. È quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti sull’ultima ondata di maltempo che ha colpito l’area a nord est di Milano in Lombardia dove un tornado e una grandinata hanno devastato decine di ettari di coltivazioni, danneggiando anche case e cascine. “Coltivazioni distrutte, alberi abbattuti e aziende allagate, ma anche interi campi di riso, soia, frumento e mais rasi al suolo e danni alle serre con corsi d’acqua esondati, frane e smottamenti sono le conseguenze – rilevate da Coldiretti nelle campagne – di nubifragi, trombe d’aria, bombe d’acqua e grandinate che hanno investito il nord Italia a macchia di leopardo.
“Eventi che – rileva l’associazione – fanno salire ad oltre mezzo miliardo il conto dei danni provocati dagli eventi atmosferici all’agricoltura italiana dall’inizio dell’anno”. “In questa fase stagionale, è la grandine – precisa Coldiretti – l’evento più grave per gli agricoltori perché causa danni irreversibili e provoca la perdita dell’intero raccolto dopo un anno di lavoro”. Le precipitazioni intense si sono abbattute su un territorio già fragile con la presenza in Italia di 7.145 Comuni complessivamente a rischio frane e alluvioni, l’88,3% del totale, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ispra. “Un risultato provocato da un modello di sviluppo sbagliato che negli ultimi 25 anni – conclude Coldiretti – ha ridotto a meno di 13 milioni di ettari le aree agricole presenti in Italia, a vantaggio dell’abbandono e della cementificazione”.