“Il secolo scorso abbiamo subito un vero genocidio per lo sfruttamento del caucciù, seminando il terrore è stata causata la morte di moltissimi indigeni e molti di noi sono diventati rifugiati; oggi le nostre comunità sono più forti ma cresce la minaccia dello sfruttamento delle nostre ricchezze: oro, minerali e coca, che causa la distruzione dell’Amazzonia”. A portare la propria testimonianza alla conferenza internazionale “Saving our common home and the future of life on earth” che ha preso il via oggi in Vaticano (Aula Nuova del Sinodo, 5-6 luglio) nel terzo anniversario di pubblicazione dell’enciclica Laudato si’, è il peruviano Delio Siticonatzi, membro del popolo Ashaninca, un gruppo etnico amazzonico, che esprime le preoccupazioni dei giovani amerindi. “Ero presente quando Papa Francesco visitò l’Amazzonia – ricorda – e le sue parole furono di grande incoraggiamento per noi, ci ha invitato a scrivere una storia di speranza. Le parole di Laudato si’ e quanto il Papa ha detto mi hanno rallegrato il cuore. È bello ascoltare la Chiesa che parla la nostra lingua e si unisce al nostro impegno per una vita migliore. Abbiamo bisogno che la voce della Chiesa sia anche la nostra voce”.