
Tesori di culto, oggetti liturgici espressione dell’arte minore dimenticata, che negli anni sono state trafugate e oggi sono state recuperate. Sono 130 le opere di natura liturgica – reliquiari, ostensori, calici, crocifissi… – in mostra da sabato 7 luglio nel salone del Capitolo dell’abbazia di Montevergine (Avellino). L’esposizione, dal titolo “Fede e devozione nell’arte minore dimenticata”, è la prima nel suo genere e raccoglie opere rubate che i Carabinieri sono riusciti a recuperare. La mostra, inaugurata oggi, non è solo occasione per far conoscere questi piccoli tesori artistici, ma dà anche la possibilità di scoprire da dove sono stati trafugati, così da restituirli ai legittimi proprietari. Si tratta infatti di manufatti di cui ancora oggi non si conosce la provenienza. Sono beni recuperati nel corso dell’operazione denominata “Start-Up”, condotta dai Carabinieri TPC di Napoli, coordinata dalla Procura di Isernia, finalizzata allo smantellamento di un sodalizio criminale, operante in varie regioni italiane, dedito al furto ed al traffico illecito di beni culturali di natura ecclesiastica. La mostra, presentata questa mattina dall’abate di Montevergine Riccardo Luca Guariglia, dal procuratore Paolo Albano, dal comandante dei carabinieri Fabrizio Parulli e dal direttore dell’Ufficio nazionale Beni culturali ecclesiastici ed edilizia di culto, don Valerio Pennasso, offre anche l’occasione per sensibilizzare le comunità parrocchiali, i parroci e i responsabili degli uffici diocesani sull’importanza della tutela dei beni culturali ecclesiastici, a cui è stata dedicata anche una pubblicazione in collaborazione con il locale comando dei Carabinieri.
La mostra temporanea, sarà aperta al pubblico dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 17 (dal lunedì al venerdì), mentre sabato e domenica l’apertura sarà fino alle 18.