Nel secondo trimestre del 2018 si stima che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dell’1,1% in termini tendenziali. È quanto comunica oggi l’Istat diffondendo la “Stima preliminare del Pil” relativa al secondo trimestre 2018.
“Nel secondo trimestre del 2018 – si legge in una nota – la dinamica dell’economia italiana ha segnato un rallentamento, registrando un incremento inferiore a quello dei 6 trimestri precedenti”. “La graduale decelerazione emersa nel periodo recente – prosegue l’Istituto nazionale di statistica – si riflette in un ulteriore ridimensionamento del tasso di crescita tendenziale che scende all’1,1%”.
“Con il risultato del secondo trimestre – prosegue la nota – la durata dell’attuale fase di espansione dell’economia italiana raggiunge 16 trimestri, con una crescita complessiva nell’arco di questo periodo del 4,5%. Tuttavia, il livello del Pil risulta inferiore dello 0,7% rispetto al precedente picco del secondo trimestre del 2011”.
Stando ai dati diffusi, la variazione congiunturale del Pil è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e di un aumento sia in quello dell’industria, sia in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta.
La variazione acquisita per il 2018 è pari a +0,9%.