
“L’esposizione del Crocifisso è coerente se l’accoglienza dei sofferenti e dei tanti ‘crocifissi’ assumesse una dimensione reale”. Lo dichiara il presidente delle Acli, Roberto Rossini, richiamando il dibattito divampato sui social sulla proposta di legge leghista che renderebbe obbligatori i crocifissi nelle scuole e nei luoghi pubblici. Dibattito a cui ha fatto seguito il tweet lanciato da padre Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica: “Usare il #crocifisso come un #BigJim qualunque è blasfemo”. “Papa Francesco – spiega Rossini – ci invita a volgere il nostro sguardo al crocifisso non come a un oggetto ornamentale o a un accessorio di abbigliamento a volte anche fin troppo abusato – ma come segno religioso da contemplare e comprendere”. “Nell’immagine di Gesù crocifisso si svela il mistero della morte del Figlio come supremo atto di amore infinito, fonte di vita e di salvezza per l’umanità di tutti i tempi, sostegno dei bisognosi e sofferenti. Nelle sue piaghe siamo stati guariti”, conclude il presidente nazionale delle Acli.