Istat: a luglio stimato stabile l’indice del clima di fiducia di consumatori e imprese

A luglio 2018 si stima che l’indice del clima di fiducia dei consumatori rimanga su livelli analoghi a quelli dello scorso mese (da 116,2 a 116,3); anche per l’indice composito del clima di fiducia delle imprese si stima una sostanziale stabilità (da 105,5 a 105,4). È quanto comunica oggi l’Istat diffondendo la “Fiducia dei consumatori e delle imprese” a luglio 2018.
“Si rafforza la crescita dell’indice di fiducia delle costruzioni”, si legge in una nota, nella quale si sottolinea come “l’indicatore, che sintetizza i saldi sugli ordini e le tendenze dell’occupazione, si attesta, nella media del periodo gennaio-luglio 2018, al di sopra del livello medio registrato nell’ultimo semestre del 2017 di ben 3 punti percentuali”.
La stazionarietà dell’indice di fiducia dei consumatori riflette dinamiche eterogenee delle componenti: la componente economica e quella futura registrano un calo (da 142,8 a 141,7 e da 122,4 a 121,0 rispettivamente); invece, il clima personale e quello corrente, dopo la diminuzione degli ultimi tre mesi, tornano ad aumentare (da 107,1 a 107,8 e da 111,8 a 113,3).
“Con riferimento alle imprese – aggiunge l’Istituto nazionale di statistica -, segnali negativi provengono dal settore dei servizi e del commercio al dettaglio dove l’indice diminuisce, rispettivamente, da 107,8 a 106,0 e da 103,9 a 102,6; l’indicatore rimane stabile nel settore manifatturiero (a quota 106,9) e aumenta nelle costruzioni (da 132,9 a 139,9)”.
“Per quanto riguarda le componenti dei climi di fiducia – prosegue la nota -, nel comparto manifatturiero peggiorano i giudizi sugli ordini per il secondo mese consecutivo mentre migliorano le attese sulla produzione; le scorte sono giudicate in decumulo rispetto al mese scorso. Nel settore delle costruzioni, si registra un deciso miglioramento sia dei giudizi sugli ordini sia delle aspettative sull’occupazione presso l’azienda”.
Stando ai dati diffusi, con riferimento al settore dei servizi, la diminuzione dell’indice di fiducia riflette una dinamica negativa dei giudizi sia sugli ordini sia sull’andamento degli affari; segnali positivi provengono dalle aspettative sugli ordini. “Il deterioramento della fiducia nel commercio al dettaglio – spiega l’Istat – è caratterizzato da attese sulle vendite future e da giudizi sulle scorte di magazzino in peggioramento soprattutto nella grande distribuzione. Invece, i giudizi sulle vendite sono in miglioramento rispetto al mese scorso”.

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