Inps: nei primi sei mesi dell’anno liquidate molte pensioni in meno rispetto al 2017

Nei primi sei mesi dell’anno – la rilevazione diffusa oggi è aggiornata al 2 luglio – l’Inps ha liquidato 228.382 nuove pensioni con un importo medio di 1.084 euro. Il dato riguarda il complesso di tutte le gestioni dell’Istituto. Sono 58.356 le nuove pensioni di vecchiaia (773 euro in media), cioè quelle collegate principalmente all’età anagrafica, mentre quelle di anzianità, per cui è determinante il numero degli anni di contribuzione, sono state 63.330 (2.034 euro in media). Ben 87.792 sono stati i trattamenti liquidati per i “superstiti” (come le pensioni di reversibilità). Sia per quanto riguarda il Fondo lavoratori dipendenti, sia per le tre gestioni dei lavoratori autonomi, l’Inps rileva che il numero di pensioni di vecchiaia e di anzianità liquidate nei primi sei mesi di quest’anno è molto inferiore a quello omologo del 2017. Un dato riconducibile essenzialmente all’aumento del requisito di età previsto per la pensione di vecchiaia delle donne. L’aumento di un anno dell’età richiesta ha fatto diminuire nettamente anche il numero dei nuovi assegni sociali. Osservando poi gli indicatori statistici del primo semestre 2018, relativamente alla composizione per categoria, l’Istituto di previdenza rileva “un peso decisamente superiore delle pensioni di anzianità/anticipate su quelle di vecchiaia rispetto al dato annuo del 2017, poiché i requisiti richiesti per quest’ultimo tipo di trattamento si sono innalzati per le donne, mentre quelli relativi alle pensioni di anzianità/anticipate sono rimasti uguali all’anno precedente, e sono numericamente più consistenti le uscite anticipate per i cosiddetti lavoratori precoci”.

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