5 per mille: Eminente (Medici senza frontiere), “ci aspettiamo un calo della raccolta”

Le polemiche e la crisi dei consensi fra l’opinione pubblica, preoccupa le organizzazioni come Medici senza frontiere e Amnesty International anche per la raccolta del 5 per mille. “Nel 2016 – ha affermato Gabriele Eminente, direttore generale Medici senza frontiere, durante la presentazione dell’indagine di Banca Etica – abbiamo avuto un incremento del 13%. Eravamo ancora considerati gli ‘angeli del mare’. Ci aspettiamo un risultato diverso nel 2017 perché il vento è cambiato, siamo diventati ‘tassisti’ o addirittura ‘scafisti’. Oggi definire un’organizzazione una ong è un insulto. Ci aspettiamo quindi un calo delle erogazioni”. Per Medici senza frontiere la raccolta del 5 per mille rappresenta un quinto del bilancio. “Da sempre – ha continuato Eminente – la nostra organizzazione usa i fondi per finanziare i progetti sul terreno. La regola adottata è che l’importo sia suddiviso fra 6/7 progetti in base alle esigenze. Il 5 per mille è una fonte di sostegno fondamentale, ma è anche uno strumento per sondare lo stato di salute del rapporto con gli italiani. È stato solido nel corso degli ultimi anni. Per quanto possano essere ben fatte le campagne per promuovere il 5 per mille, non sono tanto le campagne a fare la differenza ma è il livello di fiducia. L’appello che mi permetto di lanciare – ha concluso – è che fino ad oggi il 5 per mille è stato un mondo lontano dalle polemiche e sarebbe un male che il veleno che oggi viene versato sulle ong lo intaccasse”. La stessa preoccupazione l’ha espressa anche il direttore generale di Amnesty International Italia, Gianni Rufini. “Il mondo non può sopravvivere senza empatia nei confronti di chi soffre – ha osservato -. Il problema non è quello che succederà alle varie organizzazioni ma cosa succederà alla cittadinanza che perde un tipo di valori. È un problema che mi colpisce profondamente. Il 96% del nostro budget deriva dalle donazioni. Il resto proviene dall’Unione europea per programmi nelle scuole. Il 5 per mille rappresenta solo l’8% del nostro bilancio”.

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