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Vertice Nato: Stoltenberg, fare di più per la “credibilità e la nostra sicurezza in un mondo sempre più imprevedibile”

Lungo l’elenco di decisioni raggiunte, nonostante “le discussioni e i disaccordi”, oggi al summit dei capi di Stato e di governo della Nato e che il segretario generale Jens Stoltenberg ha presentato in conferenza stampa dopo la sessione pomeridiana dei lavori. La prima decisione riguarda la “prontezza”: le forze Nato entro il 2020 saranno in grado di “essere pronte all’uso in 30 giorni o meno”; deciso anche un significativo “aggiornamento” del comando Nato che sarà potenziato con più di 1.200 nuove figure e la costituzione di due nuovi centri per il comando a Norfolk, Virginia, e a Ulm, Germania, per la logistica. Oggi è stata definita anche una nuova squadra Nato per la cyber-difesa, la contro-propaganda e la sicurezza energetica. Ci sarà un nuovo centro operativo per la cyber-sicurezza. Per “difendere le vittorie sull’Isis” in Medio Oriente e impedire ogni ricaduta, come “richiesto dal governo iracheno, oggi è stata lanciata la nuova missione di formazione in Iraq”, che sarà guidata dal Canada, e la costituzione di scuole e accademie militari per le forze militari irachene. E infine la “buona notizia”, ha annunciato Stoltenberg: dopo che “per un quarto di secolo i Paesi Nato hanno tagliato miliardi alle spese per la difesa, ora li aggiungono”. Quest’anno sono “8 le nazioni che hanno deciso di convogliare almeno il 2% del Pil per la difesa e la maggioranza lo farà entro il 2020”. Abbiamo bisogno di fare di più per la “credibilità e la nostra sicurezza in un mondo sempre più imprevedibile”. Stoltenberg ha anche ricordato che la Nato è e resterà aperta, motivo per cui oggi è stato deciso di “invitare il governo di Skopje a una sessione di negoziati”. Quando sarà implementato l’accordo sul nome, stipulato con la Grecia il mese scorso “il Paese si unirà alla Nato, come suo 30° membro”. “Le decisioni prese oggi mostrano che l’Europa e l’America settentrionale lavorano insieme” ha concluso il Segretario generale. Durante la “cena di lavoro” si parlerà di Russia.