Testimoni

Sandra Sabattini venerabile: uomo guarito dopo essersi affidato alla sua intercessione a Tv2000, “mi avevano dato 6 mesi di vita. Ora vivo un senso di pace”

“Mi fecero fare una colonscopia e scoprirono un tumore intestinale. Da lì mi diedero 6 mesi, massimo un anno di vita. La sera prima dell’operazione mi si materializza don Oreste nel corridoio dell’ospedale, col suo sorriso disarmante col suo modo di parlare. A un certo punto lui mi dice io ti affido a Sandra e ho chiesto a tutta la comunità di pregare Sandra per la tua guarigione”. Così Stefano Vitali racconta ai microfoni del Tg2000, il telegiornale di Tv2000, la sua storia: dal male inguaribile alla inspiegabile guarigione avvenuta oltre 10 anni fa. Stefano fu il primo segretario di don Oreste Benzi nella Comunità Papa Giovanni XXIII. La sua guarigione potrebbe essere il primo miracolo attribuito a Sandra Sabattini che Papa Francesco lo scorso 6 marzo ha riconosciuto come venerabile.

“Da un esame al colon – ha ricordato Alberto Ravaioli, dal 1989 al 2012 primario di Oncologia all’Ospedale Infermi di Rimini – emerse la diagnosi della malattia da cui era affetto, non si trattava di colite ma di un tumore intestinale”. “Fui presente in sala operatoria il giorno in cui fu operato. Dentro l’addome – spiega – io e il primario chirurgo potemmo verificare tutta l’estensione del tumore. Subito dopo iniziò la terapia e nei primi 3 mesi già ebbi un risultato straordinario. In termini tecnici noi la chiamiamo remissione clinica completa di tutta la malattia, tant’è che il marcatore ritornò subito alla normalità, in 3 mesi. Clinicamente il tumore era sparito”. “Pazienti col tumore dell’intestino – racconta Ravaioli – ne ho curati a centinaia durante la mia esperienza di primario oncologo e di pazienti pienamente guariti posso affermare che c’è solo Stefano Vitali”.
“Da quando mi sono un po’ ripreso – ha aggiunto Vitali – ho sempre sentito un senso di pace e di pulizia, di cambiamento, uno Stefano completamente diverso. Sono prudente nel parlare di miracolo perché io lo so cosa è accaduto”.