Dopo l'aggressione

Nicaragua: i vescovi confermano la volontà di andare avanti con il Dialogo nazionale

Giornata intensa per i vescovi del Nicaragua, quella da poco finita nel Paese centroamericano. Tanti i messaggi di solidarietà giunti alla Chiesa nicaraguense e in particolare per il cardinale Leopoldo Brenes, il vescovo ausiliare di Managua, mons. Silvio José Báez e il nunzio apostolico, mons. Waldermar Stanislaw, tutti e tre vittime dell’aggressione di lunedì a Diriamba. La condanna è giunta da tutti i principali organismi internazionali; nelle ultime ore hanno espresso vicinanza anche gli episcopati di Argentina e Guatemala. Nel pomeriggio di ieri i vescovi nicaraguensi si sono incontrati e alla fine, come ha comunicato via twitter mons. Báez, hanno deciso di continuare a prestare il servizio che il Governo ha chiesto loro di mediatori e testimoni nel Dialogo nazionale. Resta dunque un sottile filo di speranza, mentre la situazione è comunque tesa e incerta. Nella mattinata il card. Brenes, il suo ausiliare e il nunzio apostolico si erano incontrati con la delegazione dell’Unione europea presente in Nicaragua. Gli osservatori europei hanno espresso la loro preoccupazione per l’aggressione e hanno apprezzato l’opera di mediazione finora svolta dalla Chiesa. Mentre continuano a essere denunciati attacchi di forze speciali in varie località del Paese (il Centro nicaraguense per i diritti umani parla di vero e proprio massacro avvenuto a Carazo nel fine settimana, con 24 vittime e ieri è stato segnalato l’assedio a una chiesa a Jinotepe), c’è attesa per quanto accadrà domani e venerdì. Per domani infatti sono state convocate numerose manifestazioni, mentre la Chiesa ha chiesto una giornata di preghiera per il Paese. Per venerdì è stato invece proclamato uno sciopero generale.