Salute
“Basta, noi non ci rassegniamo!”. Lo annuncia il vescovo di Acerra, mons. Antonio Di Donna, in una nota in cui esprime “forte rammarico” perché “per l’ennesima volta apprendiamo dai giornali che ‘la Regione Campania ha dato il via libera’ a una ditta che ‘si occuperà di realizzare, in zona industriale di Acerra un impianto in grado di stoccare i cosiddetti rifiuti speciali’”. Il presule precisa che “ci fanno pensare sempre più a un disegno strategico, da tempo denunciato, di fare di Acerra la città dei rifiuti, superando addirittura una pur legittima e ‘brutale sensazione’ che il nostro territorio ‘generi solo rifiuti e impianti per il trattamento dei rifiuti’”. Il vescovo chiede inoltre se “è possibile che ad Acerra ci sia solo spazio per aziende che trattano rifiuti, mentre un gioiello come La Doria – fabbrica che lavora i sughi pronti – debba andare via?”. Secondo mons. Di Donna, “è giunto il tempo di superare una visione miope e quasi schizofrenica, che, mentre promette uno sviluppo autentico delle nostre terre a vocazione agricola, non mette al riparo il territorio da attività che, pur dichiarando una non pericolosità tutta da verificare per la carenza di controlli, nulla hanno in comune con l’identità delle nostre terre”. Infine l’appello: “Ancora una volta chiediamo con decisione che Acerra non diventi veramente la pattumiera della Campania”.