Religiosi

Redentoristi: p. Brehl (superiore generale), “entrare nel mondo digitale come testimoni del Redentore”

“Oggi ci troviamo in un panorama sociale in evoluzione, nel complesso processo di secolarizzazione e globalizzazione. Come istituzione incaricata di predicare la Buona Novella ai poveri, l’influenza della Chiesa è in declino. Ciò è particolarmente vero quando si tratta di influenzare le questioni sociali o morali”. Lo scrive padre Michael Brehl, superiore generale dei Redentoristi, in una lettera inviata alla Congregazione sulle sfide del mondo digitale oggi, in cui si ricorda il beato Gennaro Sarnelli, “creativo nel suo ministero di evangelizzazione, esplorando nuove vie di comunicazione”, e i martiri ucraini, che “hanno anche aperto la strada a metodi creativi di evangelizzazione attraverso la Chiesa clandestina, attraverso brevi pubblicazioni e attraverso la semplice predicazione”. Padre Brehl riconosce che “in molte parti del mondo, l’influenza di Radio e della tv è in declino, specialmente tra le generazioni più giovani. Anche le pubblicazioni tradizionali, i libri, i giornali e le riviste sono in difficoltà”. “Oggi, nei media come Twitter, Facebook, Instagram, WhatsApp, Viber, chat e gruppi, le notifiche di notizie e podcast hanno un’influenza molto più grande della nostra tradizionale predicazione nel mondo ferito. Sempre più viviamo e operiamo in un mondo digitale”. Di qui la decisione del Capitolo Generale di assegnare a “ciascuna delle cinque Conferenze della Congregazione la facoltà di nominare un confratello che intraprenderà lo studio e la formazione nell’area della comunicazione”. Una figura che “fungerà da collegamento diretto o persona di collegamento con le Unità della Conferenza e l’Ufficio delle comunicazioni della Congregazione”. “Sarà anche disponibile a lavorare con i vari programmi di formazione della Conferenza per garantire che i futuri redentoristi siano pronti a sfruttare le possibilità di evangelizzazione delle varie forme dei nuovi media”. Una decisione che “incoraggia l’intera Congregazione a prendere sul serio la sfida di entrare in questo mondo digitale come Testimoni del Redentore e di scoprire come comunicare efficacemente la Buona Novella a una nuova generazione”.