Accoglienza

Diocesi: Assisi, accolti 24 dei 139 profughi eritrei arrivati con i corridoi umanitari. Due fratelli abiteranno in vescovado

“Desideriamo che gli amici eritrei trovino in mezzo a noi non solo case, strutture e cibo, ma soprattutto cuori e famiglie”. Lo ha detto il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, nell’incontro di accoglienza nella sala della Spogliazione dei 24 profughi eritrei arrivati ad Assisi. Di loro si è fatta carico la diocesi attraverso i corridoi umanitari che, mercoledì scorso, hanno portato in Italia 139 profughi provenienti dal Corno d’Africa. Uno di loro ha detto che “ci avete salvato, siamo molto felici di essere con voi. Non si può dimenticare ciò che avete fatto per noi. Essere qui rappresenta una nuova speranza, un nuovo inizio”. Alle loro spalle storie difficili, condizioni fisiche precarie, situazioni di disagio sociale, di povertà, guerra e disperazione. “Siamo felici che siano arrivati tanti bambini, che sono una speranza per tutti noi – ha aggiunto il vescovo -. Faremo il possibile perché la vostra permanenza in mezzo a noi sia bella. Il luogo in cui siamo è speciale: qui San Francesco si spogliò di tutti i suoi beni, perché voleva essere tutto per Dio e per i fratelli. Grazie a voi – ha concluso – per essere venuti in mezzo a noi e grazie alle famiglie che si sono aperte a questo progetto, perché noi crediamo alla Chiesa come famiglia”. Lo stesso vescovo ha voluto accogliere due bambini profughi in casa sua: Medhanie e Dejen, due fratelli eritrei che abiteranno stabilmente in Vescovado, proprio accanto alla sala della Spogliazione come era stato in passato per tre sorelle nigeriane. Presenti all’incontro l’equipe della Caritas diocesana e le operatrici delle case di accoglienza, le suore Francescane missionarie di Assisi, che accolgono una famiglia e le famiglie tutor, che si occuperanno di accompagnare il percorso di integrazione sociale e di offrire una rete amicale di incontro e scambio culturale ai giovani profughi.