Papa Francesco: udienza, “Dio mai chiede senza dare prima, non è un estraneo”. “Chi parte da sé stesso arriva a sé stesso”

foto SIR/Marco Calvarese

“Oggi questa udienza si svolgerà come mercoledì scorso, in Aula Paolo VI ci sono tanti, tanti ammalati. E per custodirli dal caldo, perché forse sono più comodi lì. Ma non ci sono due udienze, è una sola: salutiamo gli ammalati dell’Aula Paolo VI!”. Sono le parole a braccio con cui il Papa ha cominciato la catechesi di oggi, dedicata alle “parole di Dio al suo popolo perché cammini bene, parole amorevoli di un padre”, ha detto ancora a braccio. “Si arriva al Monte Sinai dopo aver attraversato il Mar Rosso: il Dio di Israele prima salva, poi chiede fiducia”, ha spiegato Francesco: “Il Decalogo comincia dalla generosità di Dio”. “Dio mai chiede senza dare prima, mai! Prima salva, prima dà, poi chiede: Così è il nostro Padre”, ha aggiunto fuori testo soffermandosi sull’importanza della prima dichiarazione contenuta nell’Esodo: “Io sono il Signore, tuo Dio”. “C’è un possessivo, c’è una relazione, ci si appartiene”, ha sottolineato il Papa: “Dio non è un estraneo: è il tuo Dio. Questo illumina tutto il Decalogo e svela anche il segreto dell’agire cristiano, perché è lo stesso atteggiamento di Gesù che dice: ‘Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi’”. “Cristo è l’amato dal Padre e ci ama di quell’amore”, ha commentato sulla scorta del Vangelo di Giovanni: “Lui non parte da sé ma dal Padre”. “Spesso le nostre opere falliscono perché partiamo da noi stessi e non dalla gratitudine”, la denuncia di Francesco: “E chi parte da sé stesso, dove arriva? A se stesso, è incapace di fare strada, torna su di sé”, ha spiegato ai 12mila presenti oggi in piazza a proposito dell'”atteggiamento egoistico”.

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