
“Il Paese ci chiede un’amministrazione della giustizia efficiente, che dia peso sempre maggiore alla sua autorevolezza, preservando e consolidando così l’indipendenza e l’autonomia dei magistrati. È evidente che il Consiglio si muove anche in questa prospettiva. Vorrei sottolineare, comunque, che questa attenzione all’organizzazione non deve tradursi in un asservimento della giustizia all’organizzazione stessa. Resta uno strumento prezioso, ma non può costituire la vera finalità, la quale – va sempre rammentato – è la tutela dei diritti”. Lo ha detto questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha presieduto, a Palazzo dei Marescialli, la seduta straordinaria dell’Assemblea plenaria del Consiglio Superiore della Magistratura, con la partecipazione del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ai sensi dell’articolo 5 del Regolamento interno. “L’attività sulla quale il Csm e il ministro della Giustizia dovranno continuare a confrontarsi coraggiosamente, anche in futuro, sarà certamente volta alla qualità della risposta di giustizia in tempi ragionevoli, avendo di mira obiettivi funzionali e duraturi, senza farsi guidare da pregiudizi, né dalla ricerca di consensi effimeri”, ha concluso: “Sono certo che il ministro della Giustizia e il Consiglio Superiore sapranno affrontare i problemi della giustizia – i rilevanti problemi della giustizia – ricercando, con spirito di collaborazione, le soluzioni migliori nell’interesse della nostra comunità nazionale e dei nostri concittadini”.