Accoglienza

Usa: centinaia di chiamate alla Conferenza episcopale statunitense per offrire assistenza ai bambini sudamericani separati dai genitori

(da New York) Centinaia di chiamate da parte di famiglie e di singoli stanno subissando il centralino della Conferenza episcopale statunitense per offrire assistenza ai bambini sudamericani separati dai genitori al confine tra Stati Uniti e Messico. Il Catholic New Service (Cns) riporta che solo il 20 giugno sono arrivate più di 300 chiamate alla Commissione per i rifugiati e per i migranti, sollecitate dalle immagini dei bambini in lacrime, dei genitori straziati e anche dalla notizia che il Pentagono aveva chiesto 20mila materassi da inviare al confine, poiché le basi militari sono diventate rifugi per gli adulti in attesa di un processo che deciderà del loro status di rifugiati o di espulsi. Tuttavia l’annuncio presidenziale di procedere immeditamente con l’espulsione potrebbe modificare le regolari procedure messe in atto finora, ma si attendono ordini esecutivi che diano seguito alle dichiarazioni. “Non si tratta solo di beneficenza cattolica – ha voluto precisare al Cns, Katie Kuennen, direttore associato per l’Ufficio dedicato ai bambini migranti – ma di aprire le proprie case e accogliere”. Infatti all’altro capo del telefono ci sono tante famiglie che si sono offerte per l’affidamento, ma purtroppo gran parte di loro non ha la licenza statale che le autorizza e le agenzie cattoliche non sempre sono in grado di rilasciarla, anche per gli alti costi dei corsi. L’urgenza del momento potrebbe spingere l’Ufficio federale per il collocamento dei rifugiati a mettere a disposizione dei fondi che aiutino la promozione di questi corsi e incentivino le famiglie a frequentarli.