Bruxelles

Parlamento Ue: conferenza sul patrimonio europeo. Tajani, “non dobbiamo avere paura di aprirci al confronto con altre culture”

Bruxelles, 26 giugno: conferenza sul patrimonio culturale europeo. Da sinistra, Juncker, Tajani e il compositore Jean-Michel Jarre

(Bruxelles) “Qui in Parlamento, nella casa dei cittadini, siamo convinti che la creatività sia l’anima del nostro essere europei”. Lo ha affermato Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, inaugurando la conferenza di alto livello sul patrimonio culturale europeo, che occupa l’intera giornata di lavori all’Eurocamera di Bruxelles. Tra i relatori, Jean-Michel Jarre, compositore, musicista e produttore; Daniel Barenboim, pianista e direttore; Ezio Bosso, direttore e compositore; Thierry Marx, chef; Mathilde de L’Ecotais, fotografa e designer; Radu Mihaileanu, regista. “Con l’evento di oggi vogliamo invitare i nostri cittadini a riscoprire l’importanza del patrimonio culturale europeo. Gli oltre tremila anni di storia in cui affondano le nostre radici e che hanno forgiato la nostra identità comune. Se siamo riusciti a costruire insieme un’Unione basata sulla condivisione di valori, con al centro la libertà e la dignità della persona, lo dobbiamo prima di tutto a questa storia”, ha affermato Tajani. “Questa identità è nata tra le isole e sulle rive del Mediterraneo, lungo i fiumi, in un viaggio continuo di scambi e mescolanza di merci e di idee. Un viaggio proseguito lungo le grandi vie consolari, negli anfiteatri, con le opere filosofiche e quella di satira, il teatro comico e la tragedia”.
“È continuato nelle abbazie medioevali che hanno trasmesso il nostro sapere antico. Nelle prime università, con il pellegrinare di studenti da tutta Europa. Nei liberi comuni, nei porti franchi, sempre aperti all’avventura di nuovi sbocchi commerciali e nuove terre da esplorare”. Tajani ha aggiunto: “Fino al Rinascimento, all’Illuminismo, al Romanticismo, al pensiero moderno, in una continua contaminazione tra geni da ogni parte d’Europa: da Dante a Shakespeare, da Caravaggio a Rembrandt, da Moliere a Goethe, da Bach a Mozart, da Voltaire a Manzoni, da Van Gogh a Picasso, da Camus a Pirandello”. Grazie a questo “viaggio straordinario metà del patrimonio mondiale dell’Unesco si trova in Europa. Noi europei sappiamo chi siamo e non dobbiamo avere paura di essere aperti al confronto con altre culture”.