Crisi

Nicaragua: card. Brenes e mons. Álvarez in viaggio per il Vaticano. Aggiorneranno il Papa sulla situazione del Paese e sul Dialogo nazionale

Il card. Leopoldo Brenes Solórzano, arcivescovo di Managua, presidente della Conferenza episcopale nicaraguense (Cen) e della Commissione di mediazione e testimonianza del Dialogo nazionale, parte oggi per il Vaticano assieme a mons. Rolando Álvarez Lagos, vescovo di Matagalpa e membro della Commissione di mediazione e testimonianza. Il cardinale Brenes parteciperà al Concistoro per la creazione dei nuovi cardinali e, nell’occasione, sarà accompagnato dal vescovo di Matagalpa. Entrambi saranno ricevuti in udienza privata da Papa Francesco, a nome di tutti i vescovi del Nicaragua. La notizia è stata data nella tarda serata di ieri dal segretario generale e portavoce della Cen, mons. Juan Abelardo Mata Guevara, in un comunicato stampa. La nota specifica che nel corso dell’udienza verrà espressa al Santo Padre “adesione e fedeltà al suo Magistero” e che al tempo stesso i due esponenti della Chiesa nicaraguense informeranno il Papa sulla “situazione dolorosa e di sofferenza che stiamo vivendo noi nicaraguensi e sull’impulso che abbiamo dato al dialogo, al quale partecipiamo su richiesta del Governo e con l’appoggio della fiducia da parte della popolazione”.

Il comunicato rende noto, inoltre, che durante l’assenza del card. Brenes, la presidenza ad interim della Commissione di mediazione e testimonianza del Dialogo nazionale sarà assunta da mons. Bosco Vivas Robelo, vescovo di León. Proprio ieri, infatti, è tornato ai riunirsi il tavolo di Dialogo nazionale, che prosegue con fatica a causa delle continue repressioni da parte di forze speciali e paramilitari. Inoltre, come hanno fatto notare i vescovi nicaraguensi, non è ancora giunta una risposta del presidente Daniel Ortega alla lettera dello scorso 7 giugno, nella quale la Chiesa proponeva di anticipare le elezioni presidenziali a marzo 2019. Al Dialogo prenderanno parte d’ora in poi i rappresentanti della Cidh, la Commissione interamericana per i diritti umani. La stessa Cidh ha reso noto nelle ultime ore un dettagliato rapporto informativo di 90 pagine su quanto accaduto in Nicaragua negli ultimi mesi. Vengono fornite le cifre di quella che è testualmente definita “azione repressiva dello Stato”: 212 vittime fino al 19 giugno, 1.337 feriti, 507 detenuti, centinaia di persone in pericolo. Nel rapporto si parla di “uso eccessivo e arbitrario della forza”, usata dal Governo contro i manifestanti e “per soffocare il dissenso politico”. Avendo come base il rapporto, la Cidh ha installato ieri ufficialmente il “Meseni” (Mecanismo especial de seguimento para Nicaragua) e uno dei primi atti è stato l’incontro con i vescovi del Paese.