Tavolo ecclesiale dipendenze
“Il meccanismo della pubblicità nel creare bisogni e costruire modelli additivi (da addiction, dipendenza, ndr) è lo stesso delle droghe”. Parola dello psicologo Mauro Croce (Università della Valle d’Aosta), intervenuto al convegno odierno “Giovani al centro. Esperienze di una comunità che cresce tra fragilità e risorse”. “E’ più facile fare leva sui vizi capitali che sui bisogni”, spiega, e il modello vincente è “associare lo stile di vita con un consumo, ad esempio fumo ed emancipazione, alcol e divertimento”. Il modello di creazione di reti additive “gioca sul meccanismo captare l’attenzione–disinibire- costruire addiction”. Questi meccanismi di costruzione di modelli di addiction “lavorano su condizioni di fragilità e solitudine oppure di euforia, ad esempio durante le feste, per creare comportamenti di dipendenza inconsapevoli e automatici”. Oggi, secondo l’esperto, “la droga è diventata une merce come le altre”, stiamo costruendo “soggetti legati alla funzionalità immediata” e la parola d’ordine è “provare emozioni nuove”. “Siamo costantemente alla ricerca di esperienze nuove, non costruttive ma legate alla dopamina, al piacere immediato”. Straordinaria l’intuizione di Churchill che nel 1953 affermò: “La terza guerra mondiale sarà per il dominio delle menti”. Già oggi il “potere intelligente” è “più seduttivo che repressivo”, produce “emozioni positive e le sfrutta”. “Per un modello di contrasto – conclude Croce – il trinomio è prevenzione, condivisione, cambiamento. Prevenzione, ossia presa di consapevolezza di queste enormi contraddizioni che stiamo vivendo; condivisione di sentimenti e relazioni; progettazione di un modello di cambiamento”.