Guida

Azzardo: Bambino Gesù, “attenzione della famiglia fondamentale per prevenire il problema”

“L’attenzione da parte della famiglia è fondamentale per cogliere tutti i segnali che indicano una possibile dipendenza”. È quanto si legge nella guida contro i giochi d’azzardo, realizzata dall’Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell’Adolescente e presentata oggi a Roma. Tra i segnali che possono destare l’attenzione dei genitori, vengono indicati dagli esperti l’interesse continuo per il gioco d’azzardo, le ridotte capacità di controllo sul tempo dedicato a questa occupazione, il disinteresse per lo studio e per le altre attività ricreative, il calo della resa scolastica, le frequenti assenze ingiustificate, l’ansia, l’irritabilità, gli atteggiamenti aggressivi non motivati, i disturbi del sonno e l’insorgere di comportamenti fino a quel momento considerati inusuali come mentire ripetutamente o rubare in casa. Per affrontare il problema, genitori e insegnanti “dovranno informare e sensibilizzare i ragazzi rispetto al fenomeno, aiutandoli a comprendere i pericoli, anche molto gravi, della dipendenza, ma senza utilizzare toni proibizionistici e giudicanti”. L’invito è quello a “tenere sotto controllo il comportamento dei giovani più a rischio e avviare interventi terapeutici specifici nelle situazioni potenzialmente critiche”. Nel percorso di fuoriuscita dalla dipendenza da gioco d’azzardo – sottolineano gli esperti del Bambino Gesù – “il risultato è strettamente connesso alla motivazione che spinge il ragazzo ad aderire al progetto di cura”. Si tratta di percorsi basati su incontri di psicoterapia individuali, familiari o di gruppo. “L’obiettivo primario è creare un’alleanza con i giovani pazienti per rinforzare la motivazione e l’adesione al trattamento”. In base ai casi il terapeuta potrà dare alcune indicazioni di comportamento, come, ad esempio, evitare luoghi come le sale scommesse o situazioni di rischio. Nel percorso terapeutico possono essere prescritti farmaci che agiscono sulla compulsione o che stabilizzano il tono dell’umore. I casi più gravi, invece, verranno indirizzati ai servizi socio-sanitari assistenziali.