Incontro Portavoce Ccee

Comunicazione: Bardazzi (Eni), criminalizzazione eccessiva dei social, sono luogo da abitare

È in atto “una criminalizzazione eccessiva dei social”. Ne è convinto Marco Bardazzi, direttore della comunicazione esterna di Eni, secondo cui invece bisogna guardare “al mondo complesso dei social media, di cui conosciamo i rischi e le difficoltà, con lenti diverse”. Intervenendo all’incontro degli addetti stampa e dei portavoce delle Conferenze Episcopali d’Europa che si tiene a Roma fino a giovedì, Bardazzi ha evidenziato la necessità di soffermarsi su temi come “la privacy o il livello deprimente del dibattito in rete” senza però dimenticare le potenzialità. “Di questo mondo non dobbiamo avere paura né pensare che possa essere regolato dal filtro degli algoritmi. Si tratta piuttosto di viverlo, di considerarlo come un luogo da abitare con la categoria dell’esperienza”, ha spiegato Bardazzi ricordando che i termini che definiscono i social riguardano, non a caso, “parole umanissime, come amicizia, bellezza, community, seguire”.
“I mezzi di comunicazione tradizionali stanno perdendo il loro impatto, i giovani tendono ad informarsi prevalentemente online. Ogni minuto vengono caricati sulla rete 211 milioni di nuovi contenuti”, ha aggiunto il direttore della comunicazione sterna di Eni per il quale “occorre disintermediare, proponendo contenuti che possano raggiungere le persone che sono sempre più bombardate dalle informazioni”. “Bisogna pensare e proporre contenuti di qualità, che possano essere diffusi su tutte le piattaforme, e conoscere i pubblici che vogliamo raggiungere”, ha concluso Bardazzi.