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Carcere: Firenze, scuola di artigianato artistico per i detenuti grazie ai laboratori dell’Opera di Santa Maria del Fiore

A scuola di artigianato artistico grazie ai laboratori dell’Opera di Santa Maria del Fiore a Firenze. Il progetto – il primo nel suo genere – ha visto protagonista un gruppo di detenuti delle case circondariali di Sollicciano e “Mario Gozzini” e Cpia 1 Firenze. Grande successo ha ottenuto in particolare il laboratorio di intaglio e intarsio, realizzato sotto la guida del maestro artigiano Omero Soffici e finanziato dalla cooperativa Il Borro. I partecipanti sono stati introdotti alle tecniche di questo antico mestiere per poi realizzare un particolare della decorazione (un capitello) della celebre Sacrestia delle Messe nel Duomo, capolavoro dell’arte della tarsia lignea ad opera di Giuliano e Benedetto da Maiano. Questa mattina, nel carcere di Sollicciano, a conclusione del corso, è stato organizzato un incontro durante il quale è stato consegnato ai detenuti un attestato di partecipazione. “Il complesso monumentale del Duomo di Firenze rappresenta una risorsa educativa inesauribile – spiega Enrica Paoletti, responsabile dell’area educazione dell’Opera di Santa Maria del Fiore – la condivisione di queste risorse con un pubblico come quello dei detenuti è stato un momento estremamente prezioso teso a favorire la conoscenza e la mediazione culturale”.  “Siamo felici di aver concretizzato i rapporti con l’Opera di Santa Maria del Fiore e ci auguriamo di implementarli”, ha affermato Claudio Pedron, responsabile del CPIA Firenze 1 del carcere di Sollicciano. “Ci emoziona – aggiunge il presidente della cooperativa Il Borro, Massimo Mattei – offrire un’opportunità a chi si deve misurare con un cambiamento, a chi ha sbagliato e soprattutto a chi è dovuta ancora un’opportunità”. Il corso, partito alcuni mesi fa, è stato caratterizzato da lezioni in carcere e speciali uscite di una giornata per visitare il complesso museale dell’Opera del Duomo.