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Azzardo: Caritas Roma, socialmente legittimato da adolescenti. Miraggio vincita facile fa sottovalutare rischi

Il 38,5% degli adolescenti romani intervistati dalla Caritas diocesana per la ricerca “Adolescenti e azzardo: cresceranno dipendenti?” presentata oggi nella capitale riconosce l’esistenza di rischi in questo tipo di gioco ma afferma che “stando attenti” non succede niente. “Troppi minori – commentano gli autori dell’indagine – si affidano con leggerezza a categorie come la fortuna” e “sono portati a sottostimare la pericolosità del gioco d’azzardo”, abbagliati dal miraggio della vincita facile. Evidentemente “i fattori protettivi non stanno funzionando. Se pensiamo che il gioco d’azzardo è vietato ai minori in maniera inderogabile in ragione della maggiore vulnerabilità ed esposizione al rischio di dipendenza e di alterazione della salute che i ragazzi subiscono, proprio a causa delle caratteristiche dell’età – si legge nella ricerca -, la gravità dei risultati dell’indagine sui ragazzi romani appare ancora più preoccupante”. Il settore sta inoltre “affinando le sue armi persuasorie promuovendo ad esempio macchine che non distribuiscono soldi (e dunque sono avvicinate anche da bambini piccoli), ma abituano al meccanismo riflesso gioco/gratificazione, attraverso la distribuzione di giocattoli”. I ragazzi non sono consapevoli del rischio per la salute: tra loro prevale l’idea di “una certa normalità e innocuità dell’azzardo, qualcosa di socialmente accettato e legittimato”. Solo il 13,6% dichiara che il gioco d’azzardo andrebbe vietato mentre il 71,9 afferma la necessità di porre limiti. Con l’età diminuiscono quelli propensi a vietarlo e aumentano invece quelli che chiedono regole.