Riepilogo

Sir: principali notizie dall’Italia e dal mondo. Ballottaggi, cadono storiche roccaforti rosse. Migranti, mini vertice a Bruxelles. Turchia al voto, Erdogan ha maggioranza assoluta

Ballottaggi: cadono storiche roccaforti rosse, volano Lega e centrodestra

Sono 76 i comuni – tutti oltre i 15 mila abitanti – in cui ieri gli elettori sono tornati alle urne per eleggere i rispettivi sindaci nel turno di ballottaggio. Tra di essi anche 14 capoluoghi di provincia, in cui la sfida è stata prevalentemente tra i candidati del centro-destra e quelli del centro-sinistra. Con un’affluenza in caduta libera (dal 60,7% del primo turno al 47,61%), il Pd – secondo un primo quadro, ancora frammentario – perde roccaforti storiche in Toscana e Emilia Romagna ma si conferma ad Ancona, il centrodestra e la Lega festeggiano vittorie importanti al nord e in altre regioni e il Movimento 5 Stelle cede Ragusa, ma s’impone un po’ a sorpresa ad Avellino e Imola.

Migranti: mini vertice a Bruxelles. La proposta italiana in 10 punti

La proposta italiana per la gestione dei flussi migratori è intitolata “European Multilevel Strategy for Migration”. È stato il premier Giuseppe Conte a presentarla alla stampa prima del vertice informale europeo a Bruxelles spiegando come la proposta si basi su “sei premesse” e abbia “dieci obiettivi”. Superare il criterio del Paese di primo arrivo: “Chi sbarca in Italia, sbarca in Europa”. È uno dei dieci obiettivi. Tra i quali spiccano anche l’istituzione di “centri di protezione internazionale nei Paesi di transito” e “l’intensificazione dei rapporti tra Ue e Paesi terzi”. “Dobbiamo trovare una soluzione europea solo attraverso la cooperazione dei Paesi dell’Ue, che si tratti di una collaborazione a 28 o tra più Stati che decidono di andare avanti assieme. Questo richiede la responsabilità di ciascuno e spirito di solidarietà per condividere il peso che alcuni Paesi conoscono”.

Turchia al voto: il partito di Erdogan ha la maggioranza assoluta

Urne chiuse in Turchia, dove ieri gli elettori hanno votato per l’elezione del presidente e dei membri del Parlamento. I seggi hanno chiuso alle 17 locali (le 16 in Italia): quasi 60 milioni gli aventi diritto negli oltre 180mila seggi delle 81 province. Il principale candidato di opposizione alla presidenza della Turchia, Muharrem Ince, sogna di spezzare dopo 15 anni il dominio di Erdogann. Secondo però i primi dati reali sulle elezioni legislative, l’Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan è al 51,7% dei voti e avrebbe la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento anche grazie al 13,1% dei nazionalisti del Mhp, con cui si presenta in coalizione.

Migranti: Lifeline, bloccata nel mare, twitta a Salvini: “Vieni qui. Ci sono esseri umani”

In attesa di una soluzione che non arriva, la Lifeline continua a sfidare il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sui social. “Caro Matteo Salvini, non abbiamo carne a bordo ma esseri umani. Ti invitiamo cordialmente a convincerti che sono persone che abbiamo salvato dall’annegare. Vieni qui, sei il benvenuto”, la risposta, via Twitter, a Salvini che ieri sera aveva ribadito la sua posizione con questo tweet: “Certe navi si devono scordare l’Italia, stop al business dell’immigrazione clandestina! La musica è cambiata, io ce la metto tutta”.

Spagna: mille alla deriva, Barcellona offre porto sicuro

“In questo momento più di 1.000 persone sono alla deriva su 7 barche, e l’Italia pretende di lasciarli nelle mani della Libia, dove si torturano, violentano e schiavizzano le persone. Barcellona si offre come porto sicuro”. Lo scrive su Twitter la sindaca di Barcellona, Ada Colao, lanciando un appello al governo di Pedro Sanchez ad aiutare l’Ong spagnola Proactiva Open Arms, che si trova in zona, “a salvare vite”. Sono circa 1.000 i migranti su diverse imbarcazioni nei cui confronti sono in atto delle operazioni di soccorso al largo della Libia. Lo rende noto la Ong spagnola Proactiva. “1000 persone alla deriva. Ricominciano i salvataggi”, scrive su Twitter la Ong.

Etiopia: esplosione ad Addis Abeba, 83 i feriti, nessun morto

Ottantatré le persone rimaste ferite in seguito all’esplosione avvenuta sabato ad Addis Abeba durante un comizio del nuovo premier riformista Abiy Ahmed. Nessun morto. Lo comunica in un tweet il capo di gabinetto del governo, Fitsum Arega. Sempre Arega scrive che sei feriti sono in condizioni critiche.
L’Etiopia è la seconda nazione più popolosa dell’Africa, ed è proprio la regione dell’Oromia (che si estende attorno alla capitale Addis Abeba) a essere quella più scossa da proteste. Il capo del governo eletto lo scorso 2 aprile, e proveniente proprio dall’Oromia, aveva appena finito il suo discorso a piazza Meskel nella capitale, e stava salutando i suoi sostenitori quando è avvenuta la deflagrazione.

Londra: gli anti Brexit in piazza, in migliaia hanno manifestato

Decine di migliaia di persone hanno manifestato sabato a Londra per chiedere un nuovo referendum sulla Brexit o per rivederne in parte le condizioni. A due anni esatti dal voto che ha stabilito il divorzio tra Londra e Bruxelles, l’associazione “Il voto del popolo” si fa carico del malessere diffuso sull’informazione ingannevole e la gestione della Brexit, per cui molti si sentono traditi e presi in giro.