Diritti umani

Libertà religiosa: card. Sandri, “i cristiani di Siria, Iraq, Libano, Egitto, Turchia non sono persone di seconda categoria”

foto SIR/Marco Calvarese

“I cristiani di Siria, Iraq, Libano, Egitto, Turchia, amano il loro Paese, vi sono legati, e lo vogliono servire perché in esso non si sentono ospiti o stranieri: ma vogliono viverci a pieno titolo, non come persone di seconda categoria, che vedono preclusi alcuni posti di lavoro o ruoli di responsabilità all’interno delle amministrazioni”. È quanto ha dichiarato il card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, al Simposio “Defending International Religious Freedoom: Partnership and action” organizzato a Roma, dall’ambasciata Usa presso la Santa Sede con la Comunità di Sant’Egidio e Aiuto alla Chiesa che soffre. Per il prefetto “vanno bandite tutte quelle forme subdole di affermazioni di dominio o sottomissione, come alcuni progetti di legge approvati o in discussione in alcuni Paesi del Medio Oriente, circa la rettifica o la corretta registrazione della propria appartenenza religiosa. Solo in questo modo – ha sottolineato – si libereranno autenticamente tutte le componenti della società, cristiane e non, che finalmente potranno non sentirsi costrette a legarsi più o meno palesemente al potente di turno per vedere garantita la propria sopravvivenza, atteggiamento che forse troppo frettolosamente noi ci permettiamo di giudicare sulle nostre comode scrivanie in Occidente”.