“Il processo di riforma della Curia non è di là da venire, ma è un processo che già si sta realizzando in questioni importanti che probabilmente non attirano l’attenzione dell’opinione pubblica, così come può attirarla una questione economica”. Lo dice mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano e segretario del Consiglio dei cardinali, in un’intervista rilasciata a Vatican News sui risultati raggiunti dal Consiglio nei 5 anni di lavoro e sulle prospettive per il futuro. Registrando “la piena disponibilità dei cardinali membri del Consiglio ad andare incontro al desiderio del Papa di avviare questo processo di riforma della Curia”, il presule indica la “lentezza” del processo considerandola come “ponderazione”. “Il Consiglio di cardinali ha lavorato con ponderazione ma senza correzioni di rotta”, precisa. Poi, il vescovo evidenzia il criterio della riforma, quello della “consultazione delle diverse realtà interessate”. “In primo luogo sono stati consultati i capi Dicastero, i responsabili dei diversi uffici della Curia Romana, essendo il primo soggetto interessato. Questo ha avuto già delle attuazioni, anche se l’attenzione dell’opinione pubblica si è concentrata su alcuni aspetti anche economici-amministrativi”.