Famiglia: mons. Moraglia (Venezia), “la società attuale fatica a immaginare il valore di un ‘sì’ detto per sempre”

“Tutti, per differenti motivi, siamo legati a san Giovanni XXIII. Oggi, in particolare, affidiamo ad Angelo Giuseppe Roncalli – che proprio qui, a Sotto il Monte, ebbe i suoi natali – tutte le famiglie”. Lo ha detto il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, nell’omelia della messa che ha celebrato stasera nel santuario di Sotto il Monte, in occasione della peregrinatio dell’urna con il corpo di san Giovanni XXIII nella diocesi di Bergamo. Il patriarca ha richiamato il ruolo della famiglia nella società di oggi e nel “contesto culturale” che “inventa formule sempre più ‘leggere”, ‘disinvolte’ e ‘deboli’ in ordine al matrimonio e alla famiglia”. Una società, quella attuale, che “con le sue chiusure individualiste, fatica a comprendere o anche solo a immaginare il valore del sì dell’uomo e della donna, un sì detto per sempre”. Ricordando le parole di Giovanni XXIII, ha evidenziato che “il matrimonio – oltre alla sponsalità – si apre alla paternità e alla maternità e per questo è atto sorgivo della famiglia, piccola chiesa domestica e cellula che fonda realmente la società”. Tanto che “il bene della famiglia è decisivo per il futuro del mondo e della Chiesa”, ha affermato Moraglia, citando Papa Francesco. Ma “il nostro tempo è segnato da un forte individualismo, incompatibile spiritualmente e pedagogicamente con la famiglia secondo il Vangelo; si dà così un conflitto col pensiero dominante ispirato da molti circuiti mediatici. Sempre più si usa il pronome ‘io’ e sempre meno il pronome ‘noi’. La famiglia, dunque, risente di tante fragilità eppure rimane risorsa per la Chiesa e per la società”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori

Informativa sulla Privacy