Lavoro

Papa Francesco: ai maestri del lavoro, “lavoro al centro”, troppe persone “escluse dal progresso economico, schiacciati da violenza, guerre, degrado e marginalità”

foto SIR/Marco Calvarese

“Quante persone ancora rimangono escluse dal progresso economico. Quanti nostri fratelli soffrono perché schiacciati da violenza e guerre, o per il degrado dell’ambiente naturale. Quanti, ancora, sono oppressi per la marginalità in cui vengono relegati, e patiscono per la carenza di prospettive positive per il futuro, e quindi di speranza!”. Così il Papa, ricevendo in udienza nell’Aula Paolo VII 600 partecipanti al Convegno nazionale della Federazione maestri del Lavoro in Italia, ha espresso la sua “preoccupazione” per la “condizione attuale dell’umanità e del creato, che portano impressi in profondità i segni del peccato, segni di inimicizia, di egoismo, di cieco privilegio di sé”. “Non ci lascino mai passivi o indifferenti la debolezza e la sofferenza che toccano così tante persone, ma che possiamo diventare sempre più capaci di riconoscerle nei volti dei fratelli, per tentare di alleviarle”, l’invito di Francesco: “Che siamo sempre più solleciti nel cercare di rendere, a chi l’abbia perduta, la speranza di cui ha bisogno per vivere; essa infatti rappresenta, in qualche modo, il primo e più fondamentale diritto umano, dei giovani prima di tutto”. “Fin dalla storica Enciclica Rerum novarum di Papa Leone XIII, la dottrina sociale della Chiesa ha posto il lavoro al centro delle questioni che riguardano la società”, ha ricordato il Papa, sottolineando che “il lavoro sta al cuore della vocazione stessa data da Dio all’uomo, di prolungare la sua azione creatrice e realizzare, attraverso la sua libera iniziativa e il suo giudizio, un dominio sulle altre creature che si traduca non in asservimento dispotico, ma in armonia e rispetto”. “Siamo chiamati a contemplare la bellezza di tale progetto divino, che è fondato sulla concordia, quella tra gli esseri umani e quella con gli altri esseri viventi e la natura”, l’esortazione di Francesco.