Riavvicinamento
“Questo vertice farà storia se consentirà alle due parti di sedersi al tavolo dei negoziati e gettare le basi per la pace”. Così Pax Christi international accoglie il primo passo verso il riavvicinamento tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-un. “Speriamo che il vertice di Singapore possa portare a nuove relazioni tra i due Paesi – afferma -. Il dialogo, la diplomazia e la cooperazione dovrebbero sostituire il comportamento ostile. I progressi duraturi in materia di denuclearizzazione e pace dovrebbero includere anche la Corea del Sud, il Giappone e la Cina”. Nonostante nella dichiarazione congiunta sia dichiarato l’impegno per la pace e la prosperità nella penisola coreana e nel mondo Pax Christi International lamenta “l’assenza di impegni più specifici. Nel documento mancano punti essenziali che dovrebbero essere ripresi se i futuri colloqui porteranno effettivamente verso il disarmo e una pace duratura”: “La penisola non è denuclearizzata se rimane sotto la minaccia delle armi nucleari statunitensi; sia la Repubblica di Corea che la Repubblica popolare democratica di Corea dovrebbero aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (Tpnw) e la Corea del Nord dovrebbe rientrare nel Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp)”. “Gli Stati Uniti e la Corea del Nord dovrebbero completare il trattato di pace tra le due Coree per sostituire l’armistizio della guerra di Corea, anche come seguito della storica dichiarazione di Panmunjom del 27 aprile 2018 – prosegue l’organizzazione cattolica -. Gli Stati Uniti dovrebbero sollevare preoccupazioni per i diritti umani nella Corea del Nord come condizione per revocare le sanzioni economiche”. Tra le altre violazioni dei diritti umani, ricorda Pax Christi, ci sono oltre “120.000 persone che continuano ad essere detenute arbitrariamente nei campi di prigionia politici. È imperativo che i diritti umani vengano ripresi in futuri colloqui, poiché la loro protezione è legata alla pace e alla sicurezza”. Pax Christi sollecita le due Coree, gli Stati Uniti, la Cina, il Giappone e la Russia a “implementare azioni di controllo bilaterali e multilaterali, ad esempio aprendo la linea ferroviaria tra Nord e Sud Corea, nuovi colloqui per la riduzione delle armi nucleari tra Stati Uniti e Russia, l’apertura di uffici nelle capitali di Stati Uniti e Corea del Nord prima della fine del 2018”.