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Mondiali Calcio: Dino Zoff al Sir racconta Russia 2018, aspettando la nuova Nazionale di Mancini

(Foto: AFP/SIR)

“Un campionato interessante, con tante squadre nuove in campo ma con le solite favorite Brasile, Germania, Francia, Spagna, Argentina, con possibile outsider il Belgio e una sorpresa l’Islanda”: in una intervista al Sir il già campione del mondo ed ex ct azzurro, Dino Zoff, parla dei Campionati del mondo di calcio che si aprono domani in Russia. Sarà, tra le altre cose, anche il Mondiale della Var, che, avverte Zoff, “si rivelerà utile se adoperata con buon senso. La Var è insostituibile sul fuorigioco, sulla palla dentro o fuori la riga, ma su altre interpretazioni, esasperate come accaduto in Italia, potrebbe innescare ulteriori polemiche”. Lo sguardo dell’ex ct della Nazionale si posa anche sui tanti giovani calciatori, soprattutto sui “talenti africani” in cerca di affermazione e su quelli già affermati come “il serbo della Lazio, Milinkovic-Savic. Un calciatore da seguire con particolare attenzione”. Ma sarà anche il Mondiale orfano degli Azzurri, rimasti a casa dopo l’eliminazione patita ad opera della Svezia. “Un’assenza – quella dell’Italia – che peserà soprattutto a livello mediatico” dato il ricco palmares azzurro che vanta ben 4 titoli mondiali. Di contro i tifosi italiani smaltiranno la delusione azzurra “non appena si rimetteranno in moto” le loro squadre del cuore “con i ritiri, il calciomercato, le prime amichevoli”. Sulla ricostruzione della Nazionale italiana Zoff non ha dubbi: “Mancini, il nuovo tecnico, è una garanzia”. Casomai a preoccupare è “il fatto che nelle principali squadre italiane di Serie A i ruoli chiave siano in larga parte ricoperti da giocatori stranieri. Costruire oggi una nazionale è più difficile che in passato perché l’allenatore deve andare a pescare giocatori in più squadre. Prima, invece, ci si affidava a dei blocchi come la Juventus”. E degli 800 milioni di dollari stanziati dalla Fifa per contributi economici e premi da spartire fra le varie nazionali? “Le bandiere dei Paesi vanno oltre i proventi della Fifa”, la risposta del campione, per il quale “è innegabile che questa somma sia determinata dall’importanza dell’evento. Oggi, grazie ai soldi, ogni grande evento sportivo acquisisce più importanza di quella che già ha ed effettivamente merita”.