Bilancio 2017
Il movimento migratorio tra Italia ed estero ha fatto registrare nel 2017 un saldo positivo di circa 188mila unità, in lieve aumento rispetto all’anno precedente. È quanto certifica oggi l’Istat, diffondendo i dati del “Bilancio demografico nazionale”. Gli iscritti in anagrafe provenienti da un Paese estero sono stati oltre 343mila nel 2017 (erano 300.823 nel 2016), di cui l’88% riferiti a stranieri. Le cancellazioni per l’estero sono risultate stabili, intorno alle 114mila unità per gli italiani, di nascita e naturalizzati, mentre sono più di 40mila per gli stranieri, in leggera diminuzione rispetto agli anni precedenti. “Le acquisizioni di cittadinanza – spiega l’Istituto nazionale di statistica – registrano una battuta d’arresto rispetto al trend crescente degli anni precedenti: nel 2017 i nuovi italiani superano i 146mila”.
Stando ai dati diffusi dall’Istat, in Italia risiedono persone di circa 200 nazionalità: nella metà dei casi si tratta di cittadini di Paesi europei (oltre 2,6 milioni), oltre il 30% (1,6 milioni) di un Paese dell’Unione. Tra i cittadini europei, provengono dagli Stati dell’Europa centro orientale non appartenenti all’Ue più di 1 milione di persone. La cittadinanza più rappresentata è quella rumena (1.190.091 residenti, 23,1%) seguita da quella albanese (440.465, 8,6%). Al terzo posto per nazione di provenienza i cittadini del Marocco (416.531, l’8,1%), davanti a quelli della Cina (290.681, il 5,7%) e dell’Ucraina (237.047, il 4,6%).
Per l’Istat, “si conferma la maggiore attrattività delle regioni del Nord e del Centro, verso le quali si indirizzano i flussi migratori provenienti sia dall’estero sia dall’interno”. L’Emilia Romagna è risultata la regione più attrattiva.