Morale familiare

Humanae Vitae: Gronchi in prefazione libro Moia, “esistono diversi modi di interpretare alcuni aspetti della dottrina”

“A cominciare dalle reazioni degli episcopati”, l’enciclica Humanae Vitae di Paolo VI “fu accolta in modo differenziato: in Europa e negli Stati Uniti negativamente, per il timore della crescita eccessiva della popolazione; in America Latina favorevolmente, a causa della paura della sterilizzazione programmata”. Lo scrive Maurizio Gronchi, consultore della Congregazione per la dottrina della fede e della Segreteria del Sinodo, nella prefazione al libro di Luciano Moia “Il metodo per amare. Un’inchiesta”, sottotitolo “L’Humanae vitae cinquant’anni dopo”. Gronchi ricorda che durante l’incontro con le famiglie nelle Filippine Papa Francesco ha affermato che Paolo VI “conosceva le difficoltà che c’erano in ogni famiglia”, per questo fu “molto misericordioso verso i casi particolari e chiese ai confessori che fossero molto misericordiosi e comprensivi con i casi particolari. Però lui guardò anche oltre: guardò i popoli della Terra e vide questa minaccia della distruzione della famiglia per la mancanza dei figli”. “Le considerazioni di Papa Francesco hanno una straordinaria attualità – osserva Gronchi -. Da una parte, nella vecchia Europa la natalità è decisamente in crisi” e “la generatività necessita di essere riscoperta”; dall’altra, “nel segreto del confessionale i fedeli con alle spalle un matrimonio fallito si presentano di nuovo, con la speranza di essere accolti e accompagnati”. E questo “specialmente dopo l’esortazione Amoris laetitia” nella quale, se pure con linguaggio diverso, “la fecondità e la responsabilità genitoriale sono ancora al centro della pastorale familiare”. Per Gronchi, “continuità e novità, distinzione senza separazione e unione senza confusione sono i criteri decisivi che fin dai primi secoli hanno orientato lo sviluppo armonico della tradizione della fede e della morale cristiana”. Naturalmente, “nella Chiesa è necessaria una unità di dottrina e di prassi, ma ciò non impedisce che esistano diversi modi di interpretare alcuni aspetti della dottrina o alcune conseguenze che da essa derivan0”, conclude citando il n 3 di Amoris laetitia.