Nota pastorale

Politica: mons. D’Ercole (Ascoli Piceno), “sembra diffusa una quiete scoraggiata che mostra disinteresse e voglia di fuggire dal concreto”

“Appare evidente che quanto stiamo vivendo è il risultato d’un percorso di anni che ha fatto perdere il valore e il significato dell’impegno politico, annebbiando la memoria storica delle prime lotte e sforzi per dare corpo alla nostra Repubblica, dopo il dramma della seconda guerra mondiale”. Lo scrive il vescovo di Ascoli Piceno, mons. Giovanni D’Ercole, in una nota pastorale sulla situazione politica attuale che vede i partiti italiani non trovare l’accordo per dare un governo al Paese. “Tutti – ammette il presule – sogniamo figure come Alcide De Gasperi e più vicino a noi come Aldo Moro, Giorgio La Pira, Enrico Medi e altre personalità di partiti diversi come Togliatti, Nenni, ecc. pronti a sacrificare, quando necessario, le proprie visioni e i propri interessi per il bene comune di tutti gli italiani”. E, aggiunge, “lo abbiamo visto in diverse situazioni: così facendo hanno costruito l’Italia. Nel ’68 c’era scontro, dialettica, sete d’impegno politico talvolta con eccessi di violenza che hanno portato a lutti nazionali. Non mancava però da parte di tutti, specie dei giovani, la passione per il bene comune sia pure combattuto e ricercato da sponde diverse”. Oggi, avverte il vescovo, “sembra diffusa una quiete scoraggiata che mostra disinteresse e voglia di fuggire dal concreto. Sulla scena politica ci sono personaggi che si autoproclamano leader di partiti creati a loro immagine e somiglianza. Secondo alcuni tutto questo è nato dopo 1994 con la cosiddetta stagione di ‘Mani pulite’ che voleva essere la primavera d’una Italia rinnovata socialmente e politicamente. A ben vedere non sembra che abbia sortito gli effetti auspicati, ma purtroppo si è diffusa una disaffezione dalla politica e non è sparita la corruzione, per alcuni versi ancor più pericolosa perché ormai insinuata in ogni maglia della burocrazia aumentata proprio per impedirla”.