Convegno Cei

Beni culturali ecclesiastici: don Pontillo (Agrigento), “modello diocesi-Ecclesia Viva ha incrementato visite e attratto investimenti sul territorio”

foto SIR/Marco Calvarese

“Le nostre associazioni di volontariato hanno un fortissimo legame con il territorio comunale nel quale svolgono la loro attività e gran parte delle loro iniziative si rivolge in modo specifico proprio al comune in cui è collocata la sede”. Ad affermarlo è don Giuseppe Pontillo, direttore dell’Ufficio per i beni ecclesiastici dell’arcidiocesi di Agrigento, che cita, tra le altre, l’associazione Ecclesia Viva “che in ambito diocesano-provinciale agrigentino assolve al ruolo di capofila”. La valorizzazione del patrimonio culturale dei maggiori siti ecclesiastici dell’arcidiocesi tramite Ecclesia Viva, spiega, “è stata capace di innescare un circolo virtuoso che ha iniziato ad attrarre investimenti e ha incrementato lo sviluppo delle visite nel centro della città conosciuta più come città dei Templi. Oltre a promuovere e sostenere micro iniziative imprenditoriali tra gli associati, Ecclesia viva sostiene l’accoglienza in città facendo dei siti monumentali non solo luoghi di cultura ma anche rete di accoglienza”. Per don Pontillo, “l’azione dell’arcidiocesi con l’associazione è stata segno di speranza poichè tanti hanno iniziato a investire nel centro storico della città principalmente in strutture ricettive di tipo familiari (b&b, casa vacanza, etc.)”. “Il modello Arcidiocesi-Ecclesia Viva – conclude – non si è fermato solo alla sede di Agrigento, ma è stato esportato in altri comuni della diocesi con la nascita di nuove associazioni e il supporto a qualche altra esistente”. L’azione di rete è resa possibile sul territorio grazie alla realizzazione dei Mudia (Museo diocesano diffuso) che hanno sede nelle città con maggiore potenzialità turistica e il band Arte&fede.