“Costruttori di ponti e non di muri”. È l’identikit del segretario di Stato tracciato da mons. Antonio Mennini, officiale della segreteria di Stato della Santa Sede, presentando oggi all’Università Lumsa di Roma il volume “Segretari di Stato. Diplomatici col Vangelo” di Pino Esposito, edito da Pieraldo Editore. “Finora non era esistita un’opera sistematica sui segretari di Stato cosi come si sono succeduti nei secoli”, ha fatto notare Mennini a proposito dell’arco di tempo di 500 anni coperto dal libro: dal primo segretario di Stato, Scipione Caffarelli Borghese, all’attuale segretario di Stato, card. Pietro Parolin. “La diplomazia vaticana non avrebbe senso se non fosse finalizzata a costruire un mondo più umano, finalizzato allo sviluppo integrale dell’uomo”, ha detto il relatore evocando Paolo VI e citando, tra i segretari di Stato, la figura del “grande cardinale Casaroli, che ha svolto un’opera ciclopica e non sempre apprezzata”. Come lui, anche “il nostro segretario di Stato – ha detto Mennini riferendosi all’azione di Parolin – è chiamato a reinventare la presenza nella Chiesa nel mondo con uno sguardo lungo, lungimirante”.