
“Il processo di radicamento delle famiglie e delle seconde generazioni si è talmente sviluppato che sono gli stessi ragazzi stranieri, nati o vissuti a lungo in Italia, a considerare la prospettiva dell’acquisizione della cittadinanza come qualcosa di naturale, utile e significativo per la loro vita di tutti i giorni”. Lo afferma Walter Nanni, responsabile dell’Ufficio studi di Caritas italiana, nelle note conclusive della ricerca delle Caritas di Ragusa e Noto “Ragazzi stranieri: meno soli più ius soli”, presentata oggi a Ragusa. La parte della ricerca più qualitativa – realizzata direttamente dagli studenti di due scuole del ragusano – ha riunito i ragazzi stranieri in due “World café”, una sorta di focus group innovativi durante i quali i giovani rispondono a domande divertendosi. E’ emerso che molti di loro conducono ogni giorno una “doppia vita”: si sentono italiani fuori delle mura domestiche mentre in casa entrano nel contesto sociale e culturale dei genitori. Tutti però affermano che la cittadinanza è “l’unico aspetto che manca loro per sentirsi italiani”. Il voto che attribuiscono alla loro italianità è infatti alto, in media 8 (su un massimo di 10). “In altre parole – conclude Nanni -, la dimensione legislativa del dibattito si è arricchita di quella componente sociale e motivazionale che era quasi del tutto assente in passato, e che rende la prospettiva più concretizzabile, in quanto sono gli stessi diretti protagonisti, e non le associazioni di advocacy e assistenza che per lunghi anni si sono attivate su questo fronte, a percepire l’acquisizione della cittadinanza come un qualcosa di desiderabile, in quanto diritto auspicato ma negato nei fatti”. Da anni Caritas italiana è tra le realtà che propongono un intervento legislativo che conceda la cittadinanza alle seconde generazioni. La proposta delle Caritas di Ragusa e Noto è andata proprio in questa direzione: “Una ricerca articolata, scientificamente credibile – spiegano Giorgio Abate, responsabile immigrazione Caritas Noto, e Vincenzo La Monica, responsabile immigrazione Caritas Ragusa -, per sondare svariati aspetti della questione e fornire strumenti validi ai decisori locali e all’opinione pubblica per rilanciare il dibattito sulla cittadinanza per tutti quei ragazzi italiani de facto ma stranieri de iure”.