Mortalità infantile: Unicef Italia, una mostra fotografica a Roma. Rozera, “è emergenza, uno sforzo per sostenere i progetti”

Venti foto per venti storie in tre diversi continenti che raccontano i primi momenti di vita di un bambino e mostrano come soluzioni semplici come acqua potabile, disinfettanti e antibiotici possano salvare la vita dei neonati. Sono state presentate oggi pomeriggio alla Galleria “Alberto Sordi”, a Roma, in occasione dell’inaugurazione della mostra “Ogni bambino è vita” di Unicef Italia per celebrare la Festa della mamma, che ricorre il prossimo 13 maggio. Gli scatti sono della fotografa olandese Ilvy Njiokiktjien e resteranno esposti fino al 7 giugno. Vengono così presentate, tra le altre, le storie di Namjilmaa, fotografata cinque giorni dopo la nascita in Mongolia. Si è salvata grazie a strumenti sterili, presenti in sala parto, che le hanno evitato infezioni letali. E poi la storia di Muskan, 47 giorni, nata a 6 mesi e mezzo e salvatasi grazie all’incubatrice presente nell’ospedale del Bangladesh dove è venuta alla luce. “Con questa mostra vogliamo ricordare a tutti quanti che ogni anno un milione di bambini muore nel primo giorno di vita – afferma Paolo Rozera, direttore generale di Unicef Italia -. Vogliamo ricordare con le foto che esponiamo che tutti quanti noi abbiamo avuto un primo giorno di vita e lo possiamo raccontare. Il fatto che questo milione di bambini non possano farlo è una ingiustizia. Tutto ciò considerando che nell’80% dei casi muoiono per cause del tutto prevedibili. Quindi, è un’emergenza e ciascuno di noi deve fare uno sforzo per sostenere dei progetti semplici, come portare l’acqua corrente in un centro sanitario, che ci permettono di ridurre il tasso di mortalità dei neonati nei Paesi in via di sviluppo”.

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