
“Una giornata storica per Taranto. Emozionante vedere tanta gente animare la Città vecchia. Una delle più belle chiese della nostra città torna ad essere fruibile. È un simbolo di rinascita e di speranza”. Commenta così l’arcivescovo della diocesi ionica, mons. Filippo Santoro, la giornata che ha visto la riapertura del santuario della Madonna della Salute, unico a croce greca nel borgo antico e tra i più importanti edifici sacri dell’isola. Ieri per tutto il giorno i tarantini l’hanno potuto visitare, dopo trent’anni dalla sua chiusura, avvenuta a causa di problemi statici.
Dal 2016 Santoro affidò la città, divisa tra l’esigenza del lavoro e la tutela dell’ambiente e della vita, alla Madonna della Salute, immaginando di riaprire questa chiesa che si trova in una piazzetta, Monteoliveto, molto suggestiva, su cui affaccia la casa natale del compositore Giovanni Paisiello e un’altra chiesetta sconsacrata, Sant’Andrea degli Armeni, simbolo della presenza armena tra i due mari e ad oggi tutelata da un’associazione culturale. Gli interventi sulla Madonna della Salute, del costo di circa 1 milione e 200mila euro, sono stati finanziati dalla Regione Puglia con i fondi di coesione e sviluppo 2007-2013. La chiesa risale al 1763 ed è stata centrale nella vita della comunità ionica. La facciata con il timpano spezzato, i decori, gli affreschi, tra cui quelli dei 4 evangelisti sul soffitto, hanno accompagnato tante coppie al matrimonio, tanti bambini al battesimo. Poi trent’anni di buio. In attesa che torni al culto, i tarantini ieri hanno potuto ammirare il restauro della facciata di architettura barocco-gesuitica, delle superfici verticali e delle volte interne, il rifacimento delle vetrate colorate, il ripristino delle opere in legno e la realizzazione di un impianto di illuminazione scenografico, che esalta la volta stellata.