Consumi: effetto “sacchetto” pesa nel reparto ortofrutta dei supermercati, aumento record delle vendite di prodotti confezionati

A pochi mesi dall’introduzione dell’obbligo dei sacchetti biodegradabili in Italia, già si rilevano i primi effetti sulle dinamiche degli acquisti di prodotti ortofrutticoli freschi tra i banchi della Distribuzione moderna. A comunicarlo è stato oggi l’Ismea che tiene sotto osservazione l’andamento di tutti i mercati agroalimentari in Italia. Le elaborazioni, relative al primo trimestre del 2018, fanno registrare, infatti, una flessione delle quantità vendute di “sfuso” del 3,5% ( -7,8% la spesa) a fronte di un’impennata senza precedenti degli acquisti di ortofrutta fresca confezionata (+11% in volume e +6,5% la spesa). Insomma, l’onere di portarsi i sacchetti da casa oppure di acquistarli nel punto vendita, sta abbattendo a quanto pare gli acquisti del fresco nella grande distribuzione.
Ma è lo stesso Ismea che precisa: “Si tratta di numeri che evidenziano come la reazione dei consumatori, anche a seguito del tam tam sui social network, abbia impresso un’accelerazione a un processo di sostituzione di per sé già in atto. Il peso degli ortofrutticoli confezionati sulle vendite del comparto è salito infatti al 32% contro il 29% del primo trimestre 2017, nonostante, a parità di prodotto, i confezionati costino mediamente il 43% in più degli sfusi”.
Complessivamente, nei primi tre mesi del 2018 i consumi dei prodotti ortofrutticoli freschi e confezionati, sono cresciuti di quasi l’1% su base annua. L’aumento ha riguardato essenzialmente gli ortaggi (+6%), le patate (+3%), la IV gamma, ossia ortofrutta fresca, lavata, confezionata e pronta al consumo (+3%), e gli agrumi (+6%), mentre il resto della frutta ha registrato un calo del 10% circa. La spesa delle famiglie, invece, ha registrato una riduzione del 2,5% per effetto del calo dei prezzi medi di tutte le principali categorie.

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