
“Rappresentiamo un popolo numeroso nella Chiesa e cerchiamo insieme di permettere che il vino nuovo di Gesù rinnovi gli otri della vita consacrata, affinché sperimentiamo la gioia del Vangelo e aiutiamo il Signore a donarlo a tanti altri che si avvicinano a noi”. Lo ha detto il cardinale João Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica (Civcsva), all’inizio del convegno internazionale “Consecratio et consecratio per evangelica consilia” che si è aperto oggi presso la Pontificia Università Antonianum. Più di 600 i partecipanti, giunti da tutto il mondo, appartenenti a Istituti di vita consacrata, Società di vita apostolica, Istituti secolari, Ordo virginum, Nuovi istituti e “nuove forme” e, per la prima volta, associazioni e movimenti ecclesiali. “Nelle circostanze attuali, prendere coscienza più chiara della consacrazione battesimale che ci ha generati figli di Dio e costituiti fratelli e sorelle nella passione, morte e resurrezione del Signore – ha continuato il cardinale -, ci potrà anche aiutare a capire meglio il senso della consacrazione in maniere diverse ma complementari all’interno del popolo di Dio”.
La prima relazione è stata quella della teologa suor Nuria Calduch, che ha offerto una visione d’insieme sulla consacrazione sottolineando le dimensioni profetica e sapienziale della vita consacrata. Si poi è soffermata sui passaggi del Vangelo nei quali si riflettono le dimensioni essenziali della vita consacrata: consacrazione, vocazione e vita in comune. Subito dopo, l’intervento a due voci di mons. José Rodríguez Carballo, arcivescovo segretario Civcsva, e suor Carmen Ros Nortes, sottosegretario Civcsva, ha offerto una sintesi del cammino percorso finora e tracciato gli obiettivi del convegno. “La consacrazione – ha affermato mMons. Carballo – non è statica, non è un atto escludente, ma un processo integratore di differenze. Dietro ogni espressione utilizzata per definire la vita consacrata c’è una ricchezza teologica e carismatica da non perdere. Se la vita consacrata è un mosaico di carismi, questi non possono essere definiti, ma ‘raccontati’, ‘narrati'”. Suor Ros Nortes, ha sottolineato l’importanza di portare avanti nuove riflessioni, “per non rimanere fermi a schemi vecchi o inappropriati, ma per comprendere meglio qual è il nostro oggi come consacrati nella Chiesa e nel mondo”. Conclude la giornata la veglia di preghiera con tutti i consacrati e le consacrate della diocesi di Roma, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, presieduta da mons. José Carballo.